Omicidio Carol, la mamma: “La chiamavo, ingannata da Fontana”

La madre della 26enne barbaramente uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa ha raccontato di avere cercato di parlare con la figlia, ma che l'assassino le aveva fatto credere fosse a Dubai.

(red.) “Carol aveva una famiglia che la amava, anche se mamma e papà erano separati, le volevano bene, la chiamavano principessa”, tramite il suo avvocato Manuela Scalia la madre della 26enne barbaramente uccisa e fatta a pezzi dal suo vicino di casa Davide Fontana, bancario 43enne, ha voluto precisare che negli ultimi due mesi la sua famiglia non era scomparsa. Anzi, la madre ha provato di continuo a chiamare la figlia.

La donna, tramite il suo legale, ha tenuto a precisare che “Davide Fontana le scriveva fingendosi Carol e le ha detto che la figlia era a Dubai, dove non poteva usare il telefono”.
Invece Carol si trovava nella sua casa di Rescaldina, nel milanese, fatta a pezzi e chiusa in un congelatore, acquistato di proposito dal suo carnefice per nasconderla in attesa di disfarsi dei suoi resti, poi abbandonati in un dirupo a Borno, nel Bresciano, e ritrovati casualmente domenica 20 marzo da un residente in zona.

La scusa del viaggio a Dubai lo aveva usato anche con l’ex compagno della 26enne, nonché padre di suo figlio: “Ha continuato a chiamarla, e si è insospettito il giorno del compleanno del piccolo, perché lei non mancava mai una videochiamata”. Così quando Carol non è comparsa in videochiamata, l’ex compagno ha pensato di andare al Consolato, “temeva le fosse successo qualcosa”, spiega l’avvocato che ha voluto anche puntualizzare il rapporto tra la ragazza, che aveva intrapreso la carriera di pornostar durante il lockdown, e il vicino di casa: “Lui era ossessionato da lei, si era trasferito a Rescaldina dopo solo un mese dal primo contatto sui social, con il quale si era proposto di farle delle foto e seguirle i profili social”, ha spiegato Scalia.
Sembra che Fontana, per seguire Carol, avesse anche lasciato la moglie, trasferendosi ad abitare nell’appartamento a fianco a quello della vittima.

Così tanto ossessionato da essere geloso anche dell’ex compagno della 26enne: “Quando è andato a trovarla si è ritrovato le gomme della macchina bucate, e ha sempre avuto la sensazione che Fontana fosse geloso”. Il legale ribadisce che Carol si era fidata di Fontana perché lo aveva sempre considerato una persona tranquilla, che non potesse mai farle del male. Poi sottolinea: “So di certo che Carol non è morta per un gioco erotico finito male”. Ora tutta la famiglia è sotto shock: dalla madre all’ex compagno. Infine il padre, che vive in Olanda, e con il quale Carol aveva un bellissimo rapporto: “Un uomo distrutto dal dolore, la chiamava principessa, si volevano molto bene”.

 

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