Omicidio Carol Maltesi, il 21 febbraio Fontana in aula per l’Appello

Il 45enne è stato condannato, in primo grado, a 30 anni di carcere per l'omicidio della 26enne italo-olandese, uccisa l'11 gennaio del 2022 nella sua casa di Rescaldina, ed il cui corpo, fatto a pezzi, venne ritrovato in un dirupo a Borno.

Borno. Il prossimo 21 febbraio inizierà il processo d’appello a carico di Davide Fontana, il 45enne condannato, in primo grado, a 30 anni di carcere per l’omicidio di Carol Maltesi, 26enne italo-olandese uccisa l’11 gennaio del 2022 nella sua casa di Rescaldina, in provincia di Milano ed il cui corpo, fatto a pezzi e congelato venne ritrovato in alcuni sacchi di immondizia in un dirupo a Paline di Borno, nel Bresciano.

I giudici, nelle motivazioni della sentenza scrivono che Fontana, ex bancario, uccise la giovane, madre di un bambino di sei anni, perché si era reso conto che lei «si stava allontanando da lui, scaricandolo».
La Procura aveva chiesto l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Ma i giudici, dopo una lunga camera di consiglio, non hanno riconosciuto tre delle aggravanti contestate (premeditazione, crudeltà e motivi abietti e futili) mentre hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle residue aggravanti.

Fontana, reo confesso, aveva raccontato agli inquirenti di aver ucciso la vicina di pianerottolo Carol Maltesi colpendola in testa con un martello e tagliandole la gola tra il 10 e l’11 gennaio del 2022 mentre giravano un filmino hard nella casa di lei, a Rescaldina, in provincia di Milano.
Aveva poi fatto a pezzi il cadavere, tentando, senza riuscirci, di dargli fuoco in un braciere. In un secondo momento il bancario e food blogger aveva congelato i resti della ragazza di 26 anni in un frigo comprato su Amazon e poi li aveva gettati in un dirupo tra i monti bresciani, dove vennero poi ritrovati a marzo dello stesso anno.
Nei due  mesi trascorsi tra il delitto e la scoperta del cadavere della 26enne, Fontana si era finto la ragazza, rispondendo ai messaggi di familiari ed amici di Carol, utilizzando le sue carte di credito e la sua automobile, così da far credere che la ragazza fosse ancora viva. Carol Maltesi  lavorava come commessa in un negozio di profumi, poi si era avvicinata al mondo del porno a pagamento attraverso il sito ‘Onlyfans’ col nome ‘Charlotte Angie’.

carol maltesi

Una perizia psichiatrica aveva accertato che l’imputato era capace di intendere e di volere.
Nelle motivazioni della sentenza si legge che l’uomo aveva capito che Carol voleva lasciare la provincia di Varese per trasferirsi tra l’Est Europa e la zona di Verona, dove abita il figlio di 6 anni.
«L’idea di perdere i contatti stabili con colei che egli, per sua stessa ammissione e secondo l’amica testimone, amava perdutamente, da cui sostanzialmente dipendeva poiché gli aveva permesso di vincere la solitudine in cui si consumava in precedenza e di vivere in modo finalmente diverso e gratificante, si è rivelata insopportabile», scrivono ancora i giudici.
«Fontana si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio cercare i propri interessi personali e professionali, e ciò ha scatenato l’azione omicida» continua la sentenza. E ciò, insieme alla «consapevolezza di aver perso la donna amata, accompagnata dal senso di crescente frustrazione per essere stato da lei usato e messo da parte», ne aveva scatenato la furia omicida.

Carol Maltesi omicidio Borno

Un movente che «non può essere considerato abietto o futile in senso tecnico-giuridico», sostengono i giudici, escludendo anche la premeditazione: il femminicidio «fu conseguenza di condotta voluta dall’imputato sorretta da dolo diretto se non da dolo intenzionale, ma non fu conseguenza di premeditazione».
Fontana, che si è detto pentito del gesto e desideroso di espiare il delitto potrebbe anche essere ammesso alla giustizia riparativa, ma la notizia di questa possibilità ha scatenato l’indignazione della famiglia di Carol che ha annunciato di non voler avere nessun contatto con il killer della ragazza.

 

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.