Omicidio Carol Maltesi, Fontana in aula: «Provo pentimento e vergogna»

Il 43enne ex bancario reo confesso dell'orribile delitto della 26enne italo olandese, uccisa e fatta a pezzi e poi gettata in un dirupo a Borno, nel bresciano, ha anche detto : «È giusto che io paghi e dal carcere voglio fare tutto il possibile per espiare».

Borno. «So di aver fatto una cosa mostruosa e orribile. Provo pentimento e vergogna ogni singolo giorno che passa». Lo ha detto Davide Fontana, omicida reo confesso di Carol Maltesi, la 26enne italo-olandese uccisa e fatta a pezzi nel gennaio di quest’anno ed i cui resti vennero gettati e poi ritrovati casualmente in un dirupo a Borno, nel bresciano, due mesi dopo la scomparsa della ragazza.
Sono parole pronunciate dall’ex bancario 43enne lunedì 28 novembre in aula, nel processo che lo vede unico imputato per il barbaro omicidio della giovane mamma, aspirante pornostar del web.

«È giusto che io paghi e dal carcere voglio fare tutto il possibile per espiare. Spero un giorno che tutti possiate perdonarmi» ha detto Fontana. L’uomo rischia l’ergastolo: deve rispondere di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere. Il vicino di casa di Carol, con cui aveva avuto una breve relazione, ma per la quale Fontana aveva lasciato la moglie andando a vivere nella corte a Rescaldina, nel milanese, aveva infatti tentato più volte di disfarsi dei resti della vittima, addirittura bruciandoli su un barbecue in una struttura ricettiva dove aveva alloggiato, prima di decidere di disfarsene gettandolo sulle montagne della Vallecamonica, luoghi che aveva frequentato nella sua infanzia.

Davide Fontana adesso rischia l’ergastolo: deve rispondere di omicidio volontario, ma anche di distruzione e di occultamento di cadavere. Il movente del delitto? Secondo gli inquirenti sarebbe da ricercare nella gelosia che l’uomo provava nei confronti di Carol la quale aveva deciso di lasciare Rescaldina e trasferirsi nel veronese per stare vicina la figlioletto di sei anni.

Durante l’udienza è anche emerso che il presunto cliente che avrebbe chiesto tramite il social ‘Only fans’ la realizzazione dell’ultimo video di Carol Maltesi non è mai esistito.
È stato lo stesso Fontana a creare un profilo fake per avanzare la richiesta dal contenuto sessuale particolarmente violento. È quanto testimoniato dal maresciallo maggiore Matteo Lorandini, in servizio al Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Breno (Brescia), dove i resti di Maltesi sono stati rinvenuti. Lorandini ha spiegato durante l’udienza che, a seguito degli esami effettuati sugli apparati informatici (telefonini e PC) acquisiti durante le indagini, Maltesi dopo quell’ultimo video avrebbe lasciato Rescaldina (e quindi Fontana) per raggiungere il nuovo fidanzato per costruirsi una nuova vita.

La difesa ha chiesto una perizia psichiatrica finalizzata ad accertare la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto ed eventuali altri aspetti psicologici che potrebbero aver influenzato le sue azioni, depositando anche una consulenza tecnica dalla quale sono emersi «tratti personologici patologici di tipo ossessivo, narcisistico e dipendente che possono indicare un disturbo di personalità». Sulla richiesta, alla quale si sono opposti i legali di parte civile, la corte deciderà nel prosieguo della fase istruttoria del processo.

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