Ecomafie, Brescia è nella top 5

La criminalità organizzata nella nostra provincia è al massimo storico. Lo dicono il procuratore aggiunto Raimondi e il direttore di Libera.

(red.) La mafia cambia volto, sta al passo con i tempi, va dove lo chiede il suo mercato, dove la portano i traffici che promettono guadagni stellari. Per questo in Lombardia e non solo la ‘Ndrangheta ha saputo adeguarsi e insinuarsi nel sistema cambiando anche le sue specializzazioni e il suo modo di relazionarsi con i poteri.
In 20 anni l’interesse della criminalità organizzata nel territorio lombardo si è spostato dal traffico di droga a un settore in continua espansione: quella del traffico di rifiuti. Giovedì al Bistrò Popolare, in via Industriale, si è tenuto un incontro dal titolo «Le mafie in Lombardia».
Incontro organizzato dalla Cooperativa La Rete 
in collaborazione con Legacoop, Confcooperative e Agci, a cui hanno partecipato  il Procuratore aggiunto Sandro Raimondi e il direttore di Libera Enrico Fontana.  «A Brescia fino al 2012 sono stati confiscati 94 immobili e 30 aziendeInoltre il rapporto 2013 sulle Ecomafie colloca questa città nella top 5 nazionale per traffico illecito di rifiuti – ha specificato Fontana -. Attività che per la mafia comporta investimenti minori e guadagni spropositati e che facilmente si intrecciano con fenomeni corruttivi per l’ottenimento di permessi e autorizzazioni».
«Oggi – ha chiosato Raimondi – la situazione a Brescia si è evoluta,  per questo stiamo insistendo per l’apertura di una sezione cittadina della Dia».

 

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