Dell’Osso: «Crimine bresciano in crescita»

Giovedì l'insediamento del nuovo procuratore generale, ex membro della Dia. Sotto analisi i pericoli per l'Expo e la mancanza di organico.

(red.) Che la criminalità organizzata sia in ascesa in Lombardia e nel Bresciano non è una novità. E non stupisce che il nuovo procuratore generale sia proprio un esperto nella lotta alla mafia e alla ‘ndrangheta.
Giovedì 24 aprile Pierluigi Maria Dell’Osso, ex  membro della Direzione e della Procura nazionale antimafia, si è ufficialmente insediato negli uffici di via Lattanzio Gambara. Il suo discorso d’insediamento ha fatto proprio il punto sulla situazione del crimine organizzato nel Nord Italia e in particolare nella nostra provincia. «In questi ultimi 20 anni ho coordinato le Procure distrettuali antimafia di Brescia e di Milano e ho pure avuto il coordinamento di tutte le Procure distrettuali del Nord Italia».
E ai giornalisti che gli chiedono di Expo e delle possibili infiltrazioni, non tergiversa ma va dritto al punto: «Posso dire che si tratta di un evento che attira fortemente la malafinanza e le consorterie criminali italiane e straniere che vedono nell’evento grandi possibilità di accumulare ricchezze illecite e di riciclare il denaro sporco».
Ma la sua battaglia al crimine non potrà essere condotta in solitaria, avrà bisogno di uomini. E quella umana è una risorsa che a Brescia scarseggia a tutti i livelli, sia tra i magistrati che tra i semplici agenti.  Lo sa bene anche Dell’Osso che conclude affermando che «Brescia è città capoluogo di metà della prima regione italiana, ma rispetto all’organico degli uffici giudiziari non vi è alcuna proporzione rispetto a Milano. Mi impegnerò affinché questa realtà venga percepita come tale là dove si decide la possibile implementazione del personale».

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