Chiude la Caffaro. 55 senza lavoro

Nota dell'azienda ai sindacati a Brescia. Ha chiesto di disdire l'affitto a marzo, in anticipo di un anno. Problema anche per l'inquinamento.

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Caffaro(red.) Chiusura a marzo del 2016, non nel 2017. Con un anno di anticipo. E’ la notizia che la Caffaro a Brescia ha comunicato ai sindacati. La nota aziendale fa riferimento al contratto di affitto che vede legata l’impresa alla città fino al 7 marzo del 2017. Ma, come scrive il Giornale di Brescia, ha richiesto di disdirlo un anno prima. Una situazione che porta a diversi timori per i 55 dipendenti, senza dimenticare il problema dell’inquinamento sotterraneo.
La “nuova” Caffaro, legata a Todisco e che sta usando la sede prima dipendente della società fallita nel 2009, è chiamata infatti a pompare l’acqua della falda per non farla arrivare ai terreni inquinati da Pcb. Perché la chiusura in anticipo? Todisco aveva manifestato la volontà di restare a Brescia a fronte di sconti sulle utenze elettriche. Ma dall’altra parte, palazzo Loggia aveva rilanciato sui costi per coprire il pompaggio dell’acqua. La presunta difficile mediazione avrebbe portato il gruppo ad abbandonare l’attività. Lasciando 55 addetti senza lavoro e con una pratica ambientale in sospeso.

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