«Questa raccolta differenziata continua a non piacerci»
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Il Consiglio comunale ha infine licenziato la delibera per potenziare la raccolta differenziata a Brescia.
Tra le diverse opzioni sul tappeto ha scelto purtroppo la più pasticciata e probabilmente la meno efficace, con un po’ di servizio a domicilio e un po’ di obbligo di portare ancora ai cassonetti (dotati ora di una chiavetta personalizzata che ci regalerà più dolori che delizie) tutto l’umido e l’indifferenziato.
L’esperienza indica che solo il porta a porta integrale consente di raggiungere gli obiettivi di legge (65% di raccolta differenziata, 50% di materiali riciclati, tariffa puntuale) ma la maggioranza del Consiglio ha deciso di perdere un altro po’ di tempo con diversivi.
Peccato ancora che questi diversivi costeranno ai bresciani 14 mln di euro (tanto costa l’attrezzatura per il sistema misto secondo Aprica), che rischiano di essere solo buttati via!
Investimenti che tra l’altro non saranno utilizzabili se non in minima parte (Aprica dixit) quando si dovrà passare al porta a porta integrale.
Bene hanno fatto perciò le consigliere di “Al lavoro con Brescia” (Albini e Parmigiani) ad astenersi.
Adesso aspettiamo di vedere il programma di Aprica per il servizio, che dovrà rispondere agli obiettivi (di legge) indicati sopra.
Saremo inoltre con i cittadini a chiedere verifiche trasparenti periodiche (ogni 3 mesi?), per non perdere ulteriore troppo tempo se i risultati (con il metodo che noi riteniamo sbagliato…) non verranno.
Sinistra Ecologia Libertà Circolo di Brescia
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