Processo Caffaro, il Comune di Brescia: «Ecco perchè la Loggia non si è costituita parte civile»

L'amministrazione risponde alle accuse del centrodestra e di Basta Veleni: l'ex commissario Roberto Moreni, scelto a suo tempo dalla Loggia, è coinvolto nel procedimento giudiziario e l'azione sarebbe risultata «al limite della schizofrenia». Obbiettivo prioritario è quello della bonifica.

Brescia. La mancata costituzione di parte civile del Comune di Brescia nel processo Caffaro che si aprirà in autunno?
E’ legata al fatto che l’ex commissario straordinario del Sin, Roberto Moreni, era stato scelto proprio da Palazzo Loggia per rivestire quel ruolo e, di conseguenza, come ha spiegato il vicesindaco e assessore all’Avvocatura civica Federico Manzoni, si sarebbe trattato di una decisione «al limite della schizofrenia» e che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto operare una «costituzione di parte civile selettiva», quindi, valutati i pro e i contro, il Comune ha deciso di operare una «scelta consapevole e voluta».
Una replica che arriva, a qualche giorno di distanza dalle accuse e dalle critiche sollevate da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e dal gruppo ambientalista Basta Veleni che aveva accusato l’amministrazione Castelletti di «inerzia, disinteresse, connivenza».

Si tratta dunque, come ha spiegato l’assessore Manzoni, di motivazioni tecniche: in caso di condanna, infatti, al Comune di Brescia «sarebbe stato precluso il risarcimento per danno ambientale, prerogativa del Ministero Ambiente, che tra l’altro non si è costituito».
L’amministrazione ha anche puntualizzato che la decisione attuale non pregiudica la possibilità di avanzare «un’azione in sede civile», ma è finalizzata ad ottenere «obbiettivi concreti» come ha ribadito anche la sindaca Laura Castelletti.
Gli imputati nel procedimento per l’inquinamento dell’ex sito industriale di via Milano sono otto, alla sbarra con diverse ipotesi di reato: disastro ambientale colposo, gestione illecita di rifiuti e falso. Si tratta dell’ex commissario straordinario Roberto Moreni, di Alessandro Francesconi, Alessandro Quadrelli e Antonio Donato Todisco, rispettivamente direttore dello stabilimento, rappresentante legale dell’azienda e presidente del cda di Caffaro Brescia Srl, Vitantonio Balacco, Marco Cappelletto e Alfiero Marinelli, manager della Caffaro ex Snia ed i manager di Csa Claudia Lucchiaro, Alessandro Gasparini e Pietro Avanzi.

 

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