Discarica Castella 2, altri paesi con Rezzato per il “no“

Brescia, Borgosatollo e Castenedolo sostengono ricorso al Tar contro il via libera a 900 mila metri cubi di rifiuti nella zona già critica dei tre luoghi.

(red.) Dopo Rezzato, anche i Comuni di Brescia, Borgosatollo e Castenedolo hanno aperto una vera e propria mobilitazione per dire “no” alla discarica Castella 2. Proprio Rezzato, infatti, ha presentato nei giorni intorno a sabato 29 dicembre un ricorso al Tar contro la concessione della valutazione di impatto ambientale e l’Autorizzazione integrata ambientale. Dal punto di vista della città all’ombra della Loggia, che rappresenta un sostegno di peso alla lotta contro la cava, il nuovo sito confina con un altro terreno sul quale la Regione Lombardia aveva già dato il parere negativo. Questa è la posizione dell’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli che sottolinea come già nel primo parere lombardo per la Castella la Loggia avesse considerato non compatibile quella discarica.

Rezzato entra ancora più nei dettagli dell’operazione, parlando di 900 mila metri cubi di rifiuti destinati al nuovo impianto e in misura ridotta rispetto agli 1,6 milioni iniziali, ma comunque in area considerata critica e a poca distanza da Buffalora, Castenedolo e proprio da Rezzato. E si rimarca il fatto che l’autorizzazione a portare quei rifiuti riguarda per la maggior parte degli scarti speciali. E il primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono aggiunge il paradosso di come la Provincia abbia riconosciuto il Parco delle Cave di Buffalora e San Polo in chiave naturalistica, ma dato il via libera alla discarica. E considerando che la Castella fa riferimento a Garda Uno che opera in diversi paesi gardesani bresciani, dalla Loggia si annuncia un incontro proprio con queste amministrazioni comunali per fare fronte comune.

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