Mozione sull’antisemitismo: «Ecco i motivi del nostro voto contrario»

I consiglieri di maggioranza Catalano, Gastaldi, Labaran e Ashkar non hanno sottoscritto il documento presentato in consiglio comunale perché presenterebbe una definizione «riduttiva e limitante». 

Brescia. «Non abbiamo espresso parere favorevole alla mozione sull’antisemitismo in quanto contiene l’adozione della “strategia nazionale di lotta all’antisemitismo”, che è di fatto l’adozione della definizione operativa dell’Ihra sull’antisemitismo, documento che confonde l’antisemitismo con le critiche legittime alle politiche repressive ed espansionistiche del governo di Israele».
E’ questo l’incipit del comunicato sottoscritto dai consiglieri di maggioranza Francesco Catalano (capogruppo gruppo consiliare Al Lavoro con Brescia), Valentina Gastaldi (capogruppo gruppo consiliare  Brescia Attiva), Raisa Labaran (consigliera gruppo consiliare Lista civica Laura Castelletti sindaco) e Iyas Ashkar (consigliere gruppo consiliare Lista civica  Laura Castelletti sindaco) per i quali «La definizione dell’Ihra é riduttiva, limitante ed è stata facilmente strumentalizzata per colpire la libertà d’espressione individuale e collettiva».
«Inoltre – continua la nota dei consiglieri in Loggia –  nella “strategia nazionale di lotta all’antisemitismo, si legge: “il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (bds) delle istituzioni o delle Università israeliane o di prodotti israeliani è da ritenersi esempio di antisemitismo”. La pratica del boicottaggio è una modalità di protesta pacifica, usata spesso, che rientra nelle libertà di scelte personali che in questo caso vengono pericolosamente indicati come antisemitismo».
«Non abbiamo espresso parere favorevole – viene spiegato – in quanto l’Onu nel documento A/77/512 del 2022 al punto 78 riporta: “la Relatrice speciale invita rispettosamente gli Stati membri delle Nazioni Unite a sospendere l’adozione e la promozione della definizione operativa Ihra e degli esempi ad essa allegati”.
Inoltre, nel documento proposto oggi per il voto manca ogni riferimento alle responsabilità italiane nella diffusione dell’antisemitismo e alla realizzazione dello sterminio avvenuto nei campi di concentramento».
«Il governo fascista e quello della repubblica sociale, con le leggi razziste, le deportazioni, gli arresti hanno consegnato ai nazisti tedeschi migliaia di cittadini italiani. La mozione proposta oggi è priva di molti strumenti messi a disposizione per riconoscere l’antisemitismo e contrastarlo – evidenziano i consiglieri Catalano, Gastaldi, Labaran ed Ashkar – ed inoltre non rispecchia tutti gli elementi che il dibattito, degli ultimi mesi, ha portato alla luce».
«Per ultimo riteniamo che la nostra scelta non sia divisiva e men che meno una spaccatura. È una scelta diversa, per noi importante, rispettosa di un punto di vista che vuole stare nella complessità e non si accontenta di una scelta facile, nella convinzione che la diversità è arricchente e che le differenze fanno crescere», conclude la nota.

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