Tav Bs-Vr, Desenzano e Pozzolengo al Tar

I due comuni bresciani e altri cinque veronesi fanno massa critica per contestare al tribunale del Lazio il progetto approvato dal ministero.

tav-3(red.) Continua la battaglia dei Comuni gardesani, sia sulla sponda bresciana, sia su quella veronese, contro il progetto approvato dal ministero delle Infrastrutture sulla Tav Brescia-Verona. Martedì 19 aprile la giunta di Desenzano ha approvato una delibera con cui viene autorizzata il sindaco Rosa Leso a presentare un ricorso al Tar del Lazio contro l’approvazione di massima del progetto da parte proprio del ministero. All’amministrazione Leso si aggiungono anche i paesi di Pozzolengo, Ponti sul Mincio, Peschiera, Castelnuovo, Sona e Sommacampagna. Sono tutti d’accordo sul fatto che lo schema dei lavori per costruire la linea ad alta velocità “taglierà” per 12 chilometri le colture e i campi del Garda. Il progetto della Tav è stato riabilitato nel 2014 da parte del ministero, mentre nel 2015 è arrivato il via libera alla valutazione d’impatto ambientale. Infine, nel febbraio del 2016 lo stesso dicastero attualmente guidato da Graziano Delrio ha approvato in linea di massima il progetto, comprese le integrazioni formulate dal consorzio Cepav Due responsabile dei cantieri.
In particolare, con lavori meno impattanti, niente cave di prestito e incentivi per trasferire i terreni agricoli. Le attività di costruzione dovrebbero iniziare nel 2017 come hanno stabilito le Ferrovie dello Stato. Ma i comuni sono contrari. Chiedono di rivedere la valutazione d’impatto ambientale già approvata e di puntare sul potenziamento della linea storica dei treni, invece di costruire nuovi binari attraverso i terreni che producono vino. Infatti, anche il consorzio per la tutela del Lugana presenterà ricorso contro il via libera del ministero per un’infrastruttura che, così come è, secondo i produttori agricoli rovinerebbe l’ecosistema del Garda. Non è stato ancora stabilito, infine, se realizzare lo shunt per il passaggio da Montichiari e in parallelo alla Corda Molle, ma che taglierebbe fuori Brescia.

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