Domiciliari negati per i due giovani accusati di terrorismo

Brescia. Resteranno in carcere i due giovani arrestati una settimana fa dalla Digos di Brescia per apologia del terrorismo. I due ragazzi hanno 20 e 22 anni, uno è pakistano e l’altro è un italiano di origini pakistane. Entrambi sono residenti a Brescia, in via Milano, ed erano regolarmente assunti come operai.
Lunedì 4 dicembre i due sono stati arrestati perché diffondevano su internet contenuti riconducibili a diverse organizzazioni terroristiche: diversi post celebravano l’Isis, Al-Qaeda, ma anche le SS naziste, Hitler e alcuni terroristi di estrema destra (in particolare i due serial killer neonazisti Marco Furlan e Wolfgang Abel).
I messaggi diffusi inneggiavano alla Jihad, all’odio per la comunità Lgbtq+, per le donne e per gli ebrei, in loro possesso è anche stato rinvenuto un libro per la preparazione di ordigni artigianali. Successivamente i due si erano dichiarati innocenti davanti al giudice, e l’avvocato Klodian Kolaj (lo stesso che ha appena lasciato la difesa del padre e del fratello di Sana Cheema) aveva chiesto per loro la misura degli arresti domiciliari, ma come previsto il gip ha respinto la richiesta.
Il giudice, che li ha interrogati ed ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, sostiene che sussistano i rischi di inquinamento delle prove e soprattutto di reiterazione del reato.