Truffa all’amica disabile bresciana: la Gdf sequestra 2 mln di euro a Mauro Rozza

L'ex campione italiano di body building, che nel 2009 uccise la moglie con 60 coltellate e venne dichiarato incapace di intendere e di volere, avrebbe prosciugato, insieme con i suoi genitori, il conto di una donna bresciana, disabile al 100%.

Brescia. La Guardia di Finanza, su provvedimento disposto dalla Procura di Milano, ha sequestrato un tesoro per oltre 2 milioni di euro a Mauro Rozza, l’ex campione italiano di body building, e ai suoi due genitori, Sergio Rozza e Antonia Maria Rosa Meanti.
Mauro Rozza è il responsabile reo confesso di aver ucciso la moglie Maria Casamassima nel 2009 con 60 coltellate: la giustizia lo ha assolto per totale incapacità di intendere e volere.
Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 12 immobili tra Milano e Riccione, 4 auto compresa una Ferrari 488 Spider con targa della Repubblica di San Marino, 750.000 euro in contanti trovati in una cassetta di sicurezza e 6 orologi di pregio. Per un valore totale di 2 milioni di euro.
Il tesoretto sarebbe stato accumulato dopo aver truffato un’amica di famiglia, nipote di un noto imprenditore bresciano, attivo prima nel campo delle tv locali, poi in quello della cosmetica e del turismo.
L’indagine è nata da un esposto del Banco Bpm, con cui si segnalavano «anomali movimenti di denaro effettuati nell’arco di oltre un decennio», dal 2011 al 2021, da Antonia Maria Rosa Meanti, curatrice e amica di lunga data della donna, ora 58enne, nipote di un imprenditore bresciano attivo nel mondo delle tv locali e quindi della cosmetica, morto nel 2012, La donna vittima del presunto raggiro, ha gravissimi problemi psicologici per i quali non solo è stata dichiarata totalmente inabile, ma anche costretta a vivere da 30 anni in una comunità protetta.

Le accuse a vario titolo vanno dal peculato, all’autoriciclaggio e alla frode informatica. Per i tre, il gip Alessandra di Fazio ha disposto anche il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, la madre di Rozza, in qualità di curatrice dei beni della 58enne, avrebbe effettuato operazioni in uscita sul conto della vittima con stratagemmi per aggirare i controlli: la cifra sottratta è stata di 1.372.976,7 8 euro, investita in titoli e utilizzata dal figlio stesso, il quale, dopo essere stato assolto per vizio totale di mente dall’omicidio della moglie nel 2010 e aver trascorso, come misura di sicurezza, 4 anni nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, ha cominciato a condurre uno stile di vita estremamente elevato, sproporzionato e non giustificabile con le sue fonti di reddito dal momento che, sin dal 2015, non risulta aver percepito alcun introito.
Mauro Rozza sui social mostrava la sua bella vita. Dal ristorante elegante a vacanze in posti esotici. Così come vacanze a Creta, a Bali e a Singapore. Secondo la Procura l’ex campione italiano di body building avrebbe speso i soldi sottratti dall’amica di famiglia.

 

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