Giunta Maroni più “rosa”, ma anche più cara

Mentre la Giunta taglia le spese di segreteria e di rappresentanza, per il Pd "troppi assessori esterni" comportano un aumento della spesa pari a 7 milioni di euro.

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    (red.) La Giunta regionale lombarda, guidata da Roberto Maroni, ha assunto la delibera, in cui si prevede il taglio del 10% delle spese delle segreterie per ciascun componente dell’Esecutivo.
    “Per il 2013”, si legge in una nota del Pirellone, “tali spese sono riproporzionate alla durata dell’anno. Inoltre la dotazione finanziaria per le spese di rappresentanza e di funzionamento è ridotta del 30% rispetto a quanto stabilito per il 2012”.
    “Per le missioni all’estero”, viene spiegato, “sarà necessario avere una preventiva autorizzazione del presidente”.
    Roberto Maroni ha annunciato che, in qualità di consigliere regionale della Lista Maroni, presenter? In Consiglio regionale una proposta di legge per cambiare l’attuale norma sui rimborsi dei consiglieri. Proposta, si legge ancora nella nota della Regione, “che è stata accolta con favore dall’intero Esecutivo”.
    Sarà, ma sebbene la giunta Maroni abbia rispettato perfettamente le cosiddette “quota rosa”, costituendo una squadra di assessori equamente suddivisa tra uomini e donne, tale Esecutivo costerà anche oltre 7 milioni di euro in più del solito per il prossimo quinquennio.
    Secondo il capogruppo Pd in regione, Luca Gaffuri, ci sono “troppi assessori esterni”.
    “La nuova Giunta lombarda”, sostiene l’esponente democratico, “parte con il piede sbagliato. La scelta di Maroni di nominare nella sua squadra numerosi assessori esterni si traduce in un considerevole costo che ricade direttamente sulle tasche dei lombardi”.
    Il motivo è presto detto: “Se si considera che ogni assessore non eletto consigliere costa almeno 11,100 euro in più al mese, secondo le nuove norme che la regione deve adottare dal primo luglio, con gli 11 dei 14 membri della Giunta appena nominata la regione spenderà per ogni singolo anno 1.465.200 euro in più che moltiplicato per 5 anni di legislatura significa 7.326.000 euro in meno nelle casse regionali”.
    “Visto il momento contingente di crisi economica”, sottolinea Gaffuri,”ce lo possiamo permettere? La Lombardia ad oggi ha altre priorità se si pensa che non si trovano i fondi per la cassa integrazione in deroga”.
    “Possibile”, domanda il Partito democratico, “che, su 48 eletti, il centrodestra non sia riuscito a trovarne più di tre in grado di entrare in giunta?” Le ipotesi formulate da Gaffuri sono due: “O c’era bisogno di accontentare molte persone rimaste fuori dalla corsa al parlamento, oppure ci troviamo di fronte a un governo a tempo, con assessori il cui mandato potrebbe scadere in fretta per far spazio a chi ora è parcheggiato in consiglio”. Tradotto, il posto verrebbe lasciato a quei consiglieri sotto indagine per i rimborsi spese che, se prosciolti, potrebbero chieder un rimpasto in Giunta.

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