Natali (FdI): “Pericoloso per i cittadini lo stallo della bonifica Caffaro”

(red.) Gianpaolo Natali, presidente della Commissione Bilancio del Comune di Brescia e consigliere di Fratelli d’Italia, lancia un grido d’allarme sulla vicenda Caffaro e sul disastro ambientale ad essa legato. “Una questione”, informa una nota di Fratelli d’Italia, “che sta assumendo tinte sempre più drammatiche e addirittura paradossali se si tengono conto tempi e modalità di gestione dell’attuale operazione di bonifica. Il caso Caffaro, che ha origine nel lontano febbraio 2003 con la classificazione di ‘sito di interesse nazionale’ per la presenza di inquinanti ed è balzato nuovamente alle cronache il 10 febbraio scorso con il sequestro, da parte della procura, degli impianti facenti capo alla Caffaro srl, si arricchisce oggi purtroppo di un nuovo nodo”.

“Quello che vogliamo segnalare a chiare lettere”, dichiara Natali, “è che i programmati lavori di bonifica non stanno assolutamente facendo il loro corso e che, in mancanza di chiarezza sui referenti e sulle modalità di azione, rischiamo il protrarsi a tempo indeterminato di una situazione che è di per sé già parecchio drammatica. Recandomi personalmente sul sito ho potuto constatare la deplorevole situazione di blocco generale dell’impianto che è attualmente chiamato a procedere con le operazioni di bonifica. Più dettagliatamente, delle tre società che devono operare, nello specifico Aecom, Csa e Caffaro Brescia, almeno una è totalmente ferma senza poter proseguire come dovrebbe. Non parliamo poi delle tempistiche, che rispetto alle previsioni date in pasto alla stampa sono gravemente in ritardo. L’operazione di decommissioning , termine oramai abusato, doveva infatti concludersi al più tardi entro ottobre ma questo non sarà sicuramente possibile. Partendo ipoteticamente anche da domani mattina, previsione alquanto rosea ed poco realistica, ci vorrebbero comunque altri 12 mesi di tempo almeno, arrivando cosi a marzo 2022″.

“Se ci sarà qualcuno in grado di prendersi la responsabilità di permettere alla società di operare all’interno e, più nello specifico, una figura che possa interfacciarsi con regolarità e coordinare la gestione del sito, si potrebbero finalmente sbloccare i 9 impianti ora totalmente fermi, più altri 4 che Caffaro Brescia ha affidato a una delle aziende sopra citate”, prosegue il documento di Fratelli d’Italia Brescia. “Il fatto è che anche le parti non sequestrate sono purtroppo interconnesse con quelle sequestrate, per quanto concerne ad esempio rete idrica, rete elettrica ed aria, creando così un’assurda condizione di immobilismo”.

“Siamo di fronte a più problemi”, conclude Natali . “Da un lato la mancanza di un referente adeguato, già che né commissario, né sindaco e neppure il ministero danno attualmente risposte pertinenti e esaustive a chi è chiamato a porre rimedio al disastro in corso, dall’altro il progredire della dispersione di mercurio e/o cromo e quindi della terribile situazione di inquinamento ambientale. Riassumendo, sarebbe opportuno che qualcuno lasciasse da parte i proclami giornalistici e si facesse carico seriamente e in tempi rapidi del problema, per il quale, lo ricordo, sono già stati versati 21 milioni di euro, e permettesse a chi deve operare di farlo con tutti i crismi e senza ostacoli di sorta.
Il mercurio non aspetta le chiacchiere politiche e a pagarne il prezzo, soprattutto in termini di salute, sono come al solito i cittadini bresciani”.

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