Ragusa arriva a Brescia e punta alla terza promozione

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    (red.) Esperienza, carisma, corsa e buona adattabilità al gioco di Del Neri. Sono queste le caratteristiche di Antonino Ragusa, colpo di mercato messo a segno dal Brescia negli scorsi giorni. Un calciatore di categoria, con duecento presenze in Serie B condite dalla bellezza di 36 reti e 22 assist. Numeri di tutto rispetto per un esterno, che fanno capire come il mercato biancoblu, fin qui piuttosto deficitario, si stia incanalando verso la costruzione di una squadra plasmata per essere competitiva nel campionato cadetto.

    Tutto, per quanto ovvio, dipenderà anche dalle cessioni. E le possibili partenze di Sabelli e Torregrossa, due pilastri dell’anno della promozione e tra le poche note positive della disastrosa scorsa stagione, non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi. La società, che pochi giorni fa, per voce del d.s. Perinetti. ha smentito la cessione di giocatori di rilievo e sembra orientata a costruire una compagine in grado di ben figurare ed ambire alle zone nobili della classifica.

    Carriera di buon livello, ma le premesse ai tempi del Genoa erano ancora più luminose

    D’altro canto, le Rondinelle non possono che essere considerate una “big” della seconda serie italiana, categoria che ha frequentato più di qualsiasi altra squadra. Ed iniziare la stagione con l’ambizione di poter competere per la promozione, è l’obiettivo minimo quando si indossa la “V bianca” sul petto. L’arrivo di Antonino Ragusa, quindi, va inquadrato in tal senso.

    Un calciatore che, poco più di dieci anni fa, sembrava destinato ad una carriera di ben altro spessore, quando metteva in mostra le proprie doti nel settore giovanile del Genoa. Una società, quella ligure, all’epoca tra le più organizzate, sul suolo italiano, nello scouting: visto all’opera nel Treviso, il Grifone non ci pensò due volte a metterlo sotto contratto.

    Un grande allenatore come Gasperini, allenatore del club rossoblù quando Antonino militava nel settore giovanile, lo accostò a Sculli, un calciatore, transitato anche in quel di Brescia nella disgraziata stagione 2004-2005 (conclusasi con la retrocessione in Serie B dopo cinque anni nella massima serie), che faceva del carattere un tratto fondante del proprio modo di giocare. Ragusa, in quanto a mezzi tecnici, era superiore al giocatore calabrese.

    Non fu casuale, di conseguenza, il suo approdo – all’alba dell’inizio del secondo decennio del nuovo millennio – nel giro dell’Under 21: due presenze in campo e diverse convocazioni. Il Genoa però, a conti fatti, non ha creduto pienamente nelle potenzialità del giocatore, che, a sua volta, ha avuto la sfortuna di non trovare allenatori pronti a puntare su di lui ad occhi aperti: il lungo peregrinare in club di Serie B, ne è stata la logica conseguenza.

    Da Terni a Spezia, come si è sviluppata la carriera in cadetteria

    E nel mondo del campionato cadetto, tralasciando la prima negativa esperienza a Terni, Ragusa ha sempre dimostrato il suo valore. Il primo exploit avvenne in quel di Pescara. Per i Delfini la stagione fu tutt’altro che esaltante, chiusasi con un quindicesimo posto oltremodo deludente. Ma l’esterno siculo, sia con Marino, prima, che con Cosmi, poi, fu un perno insostituibile del club abruzzese: 40 presenze (giocatore con più gettoni), nove reti e cinque assist.

    Uno score di tutto rispetto, condito da prestazioni spesso di livello, che non gli valse la conferma in terra ligure. Il successivo passaggio in prestito al Vicenza, a causa di un brutto infortunio, non fu esaltante. L’anno successivo a Cesena, però. ci fu il pronto riscatto, un moto d’orgoglio come scommettere online sugli sport e vincere dopo alcune giocate non andate a buon fine.

    La positiva esperienza in terra romagnola gli valse il trasferimento nella vicina Emilia, dove vestì la maglia del Sassuolo e, finalmente, si poté misurare con la massima serie: più che discreta la prima annata (25 presenze ed 8 contribuzioni equamente divise tra assist e reti), non positiva la seconda ed il ritorno in B a Verona, sponda Hellas, dove ottenne una promozione senza mai essere protagonista.

    Lo scorso campionato, nonostante un infortunio che lo ha costretto a stare lontano dai campi di gioco per quasi quattro mesi, Ragusa si è preso nuovamente il palcoscenico della cadetteria, diventando uno dei protagonisti assoluti della promozione in Serie A dello Spezia: otto reti e prestazioni di ottima fattura. Ora, a Brescia, Antonino punta alla terza promozione consecutiva, con l’obiettivo, il prossimo anno, di indossare la “V bianca” nel massimo palcoscenico nazionale.

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