Ora Paroli rischia di perdere l’Udc

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Per Quadrini l'appoggio al candidato del centrodestra non è più scontato.


(red.) L’alleanza di centrodestra a sostegno di Adriano Paroli ha guadagnato alcuni dei più importanti esponenti dell’Udc cittadina, passati al Partito delle libertà (leggi qui), ma rischia di perdere tutto il resto del movimento di Pierferdinando Casini.
Insomma, chi pensava che le grandi manovre in atto nel Centro a livello nazionale potessero non avere riflessi nel voto locale a Brescia si sbagliava. Casini ha rotto con Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini e ha deciso di correre da solo per le politiche? E allora perché Gianmarco Quadrini dovrebbe appoggiare Paroli per Palazzo Loggia, nonostante l'impegno in tal senso espresso prima del terremoto romano?
Le ultime parole pronunciate dal segretario provinciale dell’Udc su questo argomento, infatti, lasciano poco spazio ai dubbi: "Ho avuto modo di parlarne anche con l'interessato", ha detto Quadrini al quotidiano Il Brescia, "l'appoggio a Paroli non è più scontato. Non è una minaccia, ma se si inventano nuovi partiti da un giorno all'altro definendo forza di centro quella in cui trovano posto Alessandra Mussolini e Fini, mettendo poi noi alla porta, ne prendiamo atto".
E’ vero che il suo partito sta perdendo alcuni pezzi, ma Quadrini non si scompone. "A chi se n’è andato auguro buon viaggio", dice, "ma vorrei sottolineare che dalla porta non c'è soltanto gente che esce: non escludo qualche adesione eccellente".
In sostanza che cosa potrebbe fare l’Udc bresciana alle prossime amministrative di Palazzo Loggia? Probabilmente correre all’esterno di entrambi gli schieramenti maggiori, per mettere alla prova il proprio peso in città e sottolineare la propria autonoma identità di centro. Proprio come probabilmente si comporterà un movimento nato da poco da una costola dell’Udc, ma che viene dato in netta crescita anche a Brescia: la Rosa Bianca di Savino Pezzotta e Bruno Tabacci (leggi qui).

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