Acque Bresciane: sì al bilancio consuntivo, Del Barba resta al comando

Via libera anche alla nuova forma giuridica in Società benefit. Nel 2021 investimenti per oltre 43 milioni di euro. Nessun camuno nel Cda.

Rovato. Una nuova forma giuridica per la srl Acque Bresciane: dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio provinciale di venerdì 13 maggio potrà essere formalizzata con atto notarile la trasformazione in Società benefit.
Si tratta di una trasformazione su base volontaria, la prima in Italia per una utility del Servizio idrico integrato, che la impegna a raggiungere quattro obiettivi a beneficio degli stakeholder.
Nessuna rivoluzione rispetto al presente – Acque Bresciane resterà una società a responsabilità limitata totalmente pubblica -, ma una trasformazione che le consentirà di definirsi anche SB e in futuro di avviare il percorso di certificazione B corp.

In questo caso, come accade per ogni forma di accreditamento, una parte terza verificherà il rispetto dei principi enunciati e degli obiettivi ad essi legati.
«Non stiamo parlando solo di dare nuovo smalto ai valori di Acque Bresciane o di un impatto reputazionale, pur importante» ha spiegato il presidente Gianluca Delbarba, riconfermato alla guida della utility. «Ai quattro benefici individuati leghiamo altrettanti obiettivi e altrettanti indicatori. È qualcosa che ci impegnerà dal punto di vista del bilancio, delle assunzioni finanziarie, della reportistica e della trasparenza. Gli amministratori e i soci di oggi e di domani saranno chiamati a rendere conto di come e quanto questi obiettivi siano stati raggiunti».

Quali ambiti riguardino e quali siano i benefici individuati lo spiega Francesco Esposto, responsabile Sostenibilità e innovazione della società e referente del progetto: «Le aree a cui presteremo particolare attenzione sono l’ambiente, la sostenibilità economica e quella sociale, declinata all’interno e all’esterno dell’azienda. Le azioni principali riguardano l’acqua, come l’azzeramento della non potabilità, l’introduzione di nuove tecnologie e la digitalizzazione, ma anche il riconoscimento al diritto di tutti all’accesso a questa preziosa risorsa. Per i lavoratori vogliamo garantire servizi welfare, formazione, politiche d’inclusione e coinvolgimento nei processi decisionali».

Il presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi e il Consigliere provinciale delegato al Ciclo idrico, sede in cui è stato presentato il progetto prima del passaggio in Consiglio, hanno spiegato il punto di vista del
Broletto.
«Acque Bresciane ha sempre dimostrato nei fatti, fin dalle origini, l’impegno verso l’ambiente e le comunità – ha commentato Samuele Alghisi -: con questa trasformazione statutaria la trasparenza e i benefici per i portatori d’interesse entrano definitivamente nel Dna societario. Un passo non scontato ma
particolarmente apprezzabile, come dimostra la votazione unanime del Consiglio, in un momento di emergenza climatica e di urgenze sociali».

Marco Apostoli, consigliere delegato al Ciclo idrico, ha sottolineato che «Il percorso intrapreso da Acque Bresciane è particolarmente importante per una società pubblica, dimostra che fare impresa non si limita a fare profitto, ma significa avere attenzione all’ambiente e al territorio, essere attivi in progetti di sviluppo sostenibile e crescita sociale anche in Paesi in via di sviluppo. È un obiettivo virtuoso che la società pubblica dell’acqua, nostra perché delle cittadine e dei cittadini, ha raggiunto: confidiamo che possa
stimolare altri esempi».

Con riferimento ai goals dell’Agenda 2030, il Gestore unico farà particolarmente riferimento agli obiettivi 3 (Good Health and wellbeing), 6 (Clean water and sanitification) e 7 (Affordable and clean energy).

L’assemblea ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2021, rinnovando la fiducia nei vertici della società: nell’anno appena concluso Acque Bresciane ha investito oltre 43 milioni di euro nelle reti fognarie, negli acquedotti, nella depurazione de 95 paesi serviti, per un totale di 563.971 abitanti. A gravare sui conti del 2021 i costi energetici, passati da 10,8 a 17.3 milioni di euro, recuperati in tariffa, a seguito di un incremento del 5% rispetto all’anno precedente.

Non verrà distribuita nessuna cedola  e l’utile passa nelle riserve di patrimonio netto per finanziare i prossimi investimenti societari.
Il bilancio 2021, che verrà ratificato il 24 maggio dall’assemblea dei soci, ha ottenuto l’ok dei 44 Comuni intervenuti.
Alcune variazioni nel Cda della società: Antonella Montini, sindaco di Brione sostituisce Teresa Federici, resta alla guida l’attuale presidente Gianluca Delbarba così come i consiglieri Mario Bocchio, Maria Teresa Vivaldini e Marco Franzelli. Nessun rappresentante camuno è stato eletto nel Consiglio d amministrazione.

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