Ucciso dal treno, risarcimento per la famiglia

Cinque anni fa l'incidente alla stazione di Ponte San Marco in cui perse la vita il 15enne Klevis Seferaj, travolto da un convoglio.

(red.) Cinque anni fa venne travolto da un treno alla stazione di Ponte San Marco, nel bresciano.

A perdere la vita, la sera di lunedì 27 giugno 2016, un 15enne di origini albanesi, Klevis Seferaj, che, insieme ad alcuni amici, si trovava lungo la ferrovia.

La prima versione dell’accaduto riferiva del minorenne travolto dalla locomotiva mentre tentava di recuperare un pallone.

I genitori del giovane, Nikoll e Feride, hanno sempre sostenuto che la responsabilità fosse da ascrivere a Rfi dal momento che “la stazione dove treni non effettuavano fermate e transitavano ad elevata velocità, era da tempo incustodita e accessibile da chiunque e a qualsiasi ora della giornata”.
Inoltre, i legali della famiglia hanno sottolineato che la recinzione dello scalo che si trova in pieno centro abitato, “era praticamente inesistente”.

klevis seferaj

Una tesi è stata condivisa dal giudice che, nel settembre 2020, in appello, aveva emanato la sentenza a favore della famiglia Seferaj, chiedendo di liquidare la somma di 248 mila euro in favore di ciascuno dei genitori e 160mila euro in favore di ciascuna delle due sorelle.

Ferrovie italiane aveva sempre sostenuto, invece, la tesi che i ragazzi stessero sfidando la sorte sfidandosi in un gioco di “coraggio”, respingendo gli addebiti e chiedendo la sospensione dell’efficacia esecutiva del risarcimento.

Martedì 3 agosto, la seconda sezione civile della Corte d’Appello di Brescia ha confermato la sentenza di primo grado con cui i giudici avevano disposto un importante risarcimento ai familiari di Klevis.

Un risarcimento che, come hanno sottolineato i familiari, padre madre e due sorelle maggiori, non restituirà il 15enne all’abbraccio dei suoi cari, ma che stabilisce comunque che Seferaj non ebbe un comportamento folle, giocando ad evitare l’arrivo dei convogli. Per la famiglia, infatti, il figlio sarebbe morto nel tentativo di allontanare un’amica dai binari sui quali stava camminando.

 

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