Vaccino anti-covid, ora è vera campagna di massa. Ma non nelle aziende

Si definisce anche la modalità di prenotazione per i 12-15enni dopo il via libera di Aifa all'uso di Pfizer.

(red.) Nelle ore precedenti a martedì 1 giugno sono giunte diverse notizie positive sul fronte della curva del contagio da nuovo coronavirus, ma anche sulle vaccinazioni. A partire dal fatto che, come hanno segnalato ieri, lunedì 31 maggio, le Ats di Brescia e della Montagna (per la Valcamonica), non ci sono stati decessi nel bresciano derivanti dal Covid. E mentre da oggi, martedì 1 giugno, anche la nostra provincia sarà interessata dalle nuove riaperture, tra cui la possibilità di tornare a consumare pranzi, cene, colazioni e aperitivi anche al chiuso nei bar e ristoranti – come il caffé al bancone – arrivano novità anche sul fronte del vaccino.

Ieri, dopo l’autorizzazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), anche quella italiana Aifa ha dato il via libera all’uso di Pfizer per la fascia d’età dai 12 ai 15 anni. Per questi, però, si stanno ancora valutando le modalità di prenotazione, probabilmente attraverso i pediatri, mentre dalle 24 di oggi, martedì, in Lombardia si apriranno le adesioni anche per i 16-29enni. Proprio sul fronte della campagna vaccinale nel territorio regionale, l’assessore al Welfare e vicepresidente Letizia Moratti ha sottolineato che in Lombardia sono state somministrate 620 mila dosi in una settimana, si sono superate le 6 milioni dall’inizio delle inoculazioni di massa e si sta procedendo con una media di 90 mila vaccinazioni al giorno.

Positivi anche i numeri degli over 30, gli ultimi per i quali si è aperta la campagna di prenotazione, che sono 400 mila in meno di una settimana e in tutto 650 mila considerate anche le fasce a rischio. La notizia meno positiva, invece, è che almeno per il momento non si potrà procedere con le vaccinazioni all’interno delle aziende. La struttura del commissario Francesco Figliuolo aveva parlato della possibilità di iniziare dal 3 giugno in ogni punto di somministrazione possibile senza alcun limite di età, fino ai 16 anni. Ma al momento le dosi sono ritenute sufficienti solo per i centri di massa e i grandi hub che riceveranno 20 milioni di dosi nel corso di giugno, di cui 370 mila nel bresciano. Le realtà produttive erano entrate in campo, ma dalla Lombardia fanno sapere che si potrebbe iniziare non prima di luglio. Quindi, l’idea è che le aziende possano sviluppare delle convenzioni con i centri di massa per vaccinare qui i propri dipendenti.

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