Coronavirus, Lombardia rischia zona arancione. Nel bresciano altri 13 morti

Domani il consueto monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità. Poi la decisione sulle fasce di colore da domenica.

(red.) Per il secondo giorno consecutivo, nella giornata di ieri, mercoledì 17 febbraio, il territorio della provincia di Brescia ha registrato purtroppo altre 13 vittime con o a causa del Covid-19. Da precisare come di consueto che diversi di questi decessi risalgono in realtà ai giorni precedenti, ma si trattano pur sempre di persone che hanno perso la vita a causa delle complicanze della pandemia e che si sommano alle 19 registrate l’altro giorno. Tra le 13 nuove vittime, ben cinque sono di Brescia dove i deceduti dall’inizio dell’emergenza salgono a 600. Sono due due 91enni, un 86enne, un 85enne e una 99enne.

Gli altri sono un uomo di 100 anni di Calcinato, una 91enne di Roccafranca, una 83enne di Bedizzole, un 80enne di Calvisano, un 82enne di Castenedolo, un 82enne di Gavardo, una 82enne di Leno e un 80enne a Montichiari. Nel frattempo domani, venerdì 19 febbraio, come di consueto ci sarà la riunione dell’Istituto Superiore di Sanità per presentare i dati dell’ultimo monitoraggio. E diverse regioni, compresa la nostra Lombardia, rischiano di passare da domenica 21 dal giallo all’arancione a causa dell’aumento dei nuovi casi positivi, degli ospedali che tornano a riempirsi di malati Covid e della circolazione delle varianti.

Ma anche a livello politico il Governo è al lavoro su alcune misure. Nella giornata di oggi, giovedì 18, è attesa anche la fiducia dalla Camera all’esecutivo di Mario Draghi che quindi entrerà nel pieno delle sue funzioni. Dal punto di vista dell’emergenza si va verso una riduzione dei membri del Comitato tecnico scientifico e una cabina di regia tra ministri coinvolti per affrontare le conseguenze dei provvedimenti anche dal punto di vista economico. Tra l’altro, il 25 febbraio scade il termine del divieto di spostamento tra regioni, mentre il 5 marzo scade l’attuale dpcm.

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