Depuratore del Garda: “E’ il fallimento della politica bresciana”

Ambiente futuro Lombardia mette sotto accusa il comportamento di chi non si è fatto sentire con forza. E prevede "un consumo abnorme di suolo e spreco di denaro, pubblico e non".

(red.) “Ancora una volta i cittadini si ritrovano con una decisione imposta, e ancora una volta la politica tutta, indistintamente ha sbagliato, chi per un verso e chi per un altro”, si legge in un comunicato sul depuratore del Garda di Ambiente futuro Lombardia, “Prendiamo purtroppo atto della scelta del commissario, di posizionare i depuratori delle acque reflue per sponda bresciana del lago di Garda, in Gavardo e Montichiari con sversamento nel fiume Chiese. Pur non condividendo la scelta, rispettiamo la figura di un prefetto (Visconti) che, tanto ha fatto e sta facendo per risolvere le criticità ambientali della nostra città e provincia”.

“Però ci domandiamo”, continua la nota: “Ma la politica, ma i politici amministratori comunali, provinciali, regionali bresciani dove sono stati in tutti questi anni? Ma soprattutto i parlamentari bresciani che sono a Roma, votati per rappresentare il nostro territorio, cosa hanno fatto in questi anni? Una sola donna della politica bresciana (Gelmini), ha lavorato (in palese conflitto d’interesse personale) per ottenere questa ingiusta scelta finale, ed i suoi colleghi perché l’hanno lasciata fare? Abbiamo avuto un ministro dell’Ambiente (Gen. Costa) attentissimo ai temi ambientali, perché nulla è stato fatto per coinvolgerlo? Insomma ancora una volta ci troviamo di fronte al fallimento della politica bresciana. E’ brutto da ammettere ma è così!”.

“Quando si è iniziata a ventilare l’ipotesi di un commissariamento, tutti i politici bresciani, sindaci compresi, dovevano farsi sentire con forza, ma perché non lo hanno fatto?”, si chiede il documento di Ambiente futuro Lombardia, firmato dal direttivo al completo: Imma Lascialfari, Donatella Decise, Laura Corsini, Stefano Guarisco, Ugo Cavagnini, Fabio Prandelli, Gigi Rosa. “Noi al loro posto lo avremmo fatto e potete credere che lo avremmo fatto sul serio, non tanto per dire. Ci sembra che in questa faccenda la politica si sia assopita, quasi rassegnata, del fatto che la decisione ormai fosse quella. Siamo di nuovo verso un consumo abnorme di suolo e spreco di denaro pubblico e non. Ma attenzione signori miei, questo sarà un nuovo caso Wte (la ditta che ha sversato fanghi tossici nei campi di mezza Lombardia). Anche in questo caso i cittadini da 20anni lamentavano criticità e gravi conseguenze e finalmente solo ora si è visto che avevano ragione, aggiungendo un grosso purtroppo!

“Spiace solo constatare che avevamo chiesto un incontro al Magnifico Rettore, prof. Tira, con i nostri tecnici, il quale ce lo aveva concesso per metà luglio, poi ahimè spostato a lunedì p.v.”, conclude il comunicato. “Con i nostri tecnici volevano far capire al prof. Tira che una soluzione migliore c’è ed era possibile, ma a questo punto l’incontro sarà solo per dire cosa avremmo potuto fare, ma è sempre giusto, comunque, dire come stanno le cose. Ma noi non ci rassegniamo, e sicuramente tenteremo tutte le strade percorribili nel massimo rispetto della legalità e, con onestà intellettuale, quella che manca ai nostri politici, perché la migliore soluzione possa prevalere su tutta questa vicenda. Facciamo infine un ulteriore appello al ministro Cingolani affinché possabloccare tutto, fare ripartire l’iter ma con un controllo da parte di tecnici specializzati e super partes, senza condizionamenti politici o “bacine di regia” che non servono a nulla. Ancora un inciso: cari politici tutti che adesso gridate “al lupo al lupo”, sappiate che fareste meglio a tacere per non far altre brutte figure!”.

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