Brescia, scontri al Rigamonti: quattro ultras a processo

Il 15 dicembre compariranno in tribunale, per rispondere delle accuse, a vario titolo, di devastazione, resistenza e lesioni, quattro uomini, identificati tra i facinorosi che, il 1° giugno scorso, misero a ferro e fuoco la zona di Mompiano dopo il match Brescia-Cosenza.

Brescia. Il 1° giugno furono protagonisti di violenti tafferugli all’interno ed all’esterno dello stadio Rigamonti al termine della partita dei play-out tra Brescia e Cosenza.
Il 15 dicembre compariranno in tribunale, per rispondere delle accuse, a vario titolo, di devastazione, resistenza e lesioni, quattro uomini, identificati tra i facinorosi che, quella sera, misero a ferro e fuoco la zona di Mompiano.
I tifosi delle rondinelle sono stati arrestati in flagranza differita, grazie alle indagini della Polizia ed identificati anche attraverso le telecamere. Durante gli scontri con le forze dell’ordine erano rimasti feriti 11 operatori, mentre diversi veicoli di servizio della questura e dei carabinieri (oltre ad altre auto parcheggiate all’esterno dell’impianto sportivo) erano state danneggiate.

violenze stadio rigamonti

I quattro, davanti al Gip, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere: il giudice aveva disposto il divieto di dimora a Brescia per i tre tifosi residenti in provincia e l’obbligo di firma per l’ultras residente in città.
Chiuse le indagini, la procura di Brescia ha chiesto il giudizio immediato per tutti e quattro. Gli indagati hanno chiesto di poter accedere alla messa in prova, ma l’istanza è stata respinta.
Sono dieci i Daspo emessi dalla Questura di Brescia nei confronti di altrettanti tifosi coinvolti nelle violenze, mentre sono 75 , tra cui anche diversi tifosi del Cosenza, quelli emanati complessivamente per i tafferugli nel dopo partita.

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