Processo Tanghetti, chiesta l’archiviazione

Il Pm Cassiani ed il legale della cosiddetta "santona" di Prevalle hanno chiesto il "non luogo a procedere" per i reati di maltrattamento e di sequestro di persona.

(red.) Chiesta la prescrizione per i reati di maltrattamento e di sequestro di persona a carico della cosiddetta “santona” di Prevalle, Tersilla Tanghetti e di suoi 15 collaboratori della associazione “Sergio Minelli” di Sarezzo (Brescia).
Il Pm ed anche il difensore della donna hanno richiesto che venga riconosciuto il  «ne bis in idem» relativamente a quanto disposto dal gup Francesco Nappo che lo scorso 25 marzo ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti degli stessi imputati accusati di riduzione e mantenimento in schiavitù di alcuni ospiti delle strutture gestite dalla Tanghetti.
La richiesta è stata presentata martedì 2 luglio al Gup Marco Viti, dal Pm Ambrogio Cassiani e dall’avvocato Guglielmo Gulotta difensore della donna. La deciione del giudice si conoscerà il prossimo  19 novembre. Il processo a carico di Tanghetti e delle altre persone imputate resta valido per il capo di imputazione più pesante, quello di associazione a delinquere.
Secondo il legale della “santona”, essendo già stata prosciolta la sua assistita dai reati di riduzione in schiavitù, gli altri capi di imputazione rientrano nella medesima fattispecie e quindi sono prescrittibili.

 

 

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