Bonus bebé, la giunta non cede

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neonati.jpgContinua la battaglia legale. Un reclamo contro la decisione del giudice.


(red) Nonostante le sentenze sfavorevoli, malgrado la città sia divisa e il mondo cattolico sia contrario, la giunta Paroli non è intenzionata a cedere sul Bonus bebè. E nei giorni scorsi i legali di Palazzo Loggia hanno depositato presso il Tribunale di Brescia un nuovo reclamo, stavolta contro l’ultima ordinanza emessa il 13 marzo dal giudice del lavoro Gianluca Alessio (leggi qui).
Il magistrato, accogliendo la posizione di quattro immigrati e dell’Asgi (sostenuti dalla Cgil), si era espresso contro la decisione dell’amministrazione cittadina di ritirare la delibera che assegnava i mille euro ai nuovi nati (vai all'articolo) piuttosto che accettare l’ordinanza precedente del giudice Ignazio Onni che, definendola discriminatoria nella sostanza, suggeriva alla giunta di riformulare la delibera estendendo il bonus a tutti i neonati e non solo a quelli delle famiglie di italiani (leggi l'articolo).
Un reclamo contro la decisione di Onni presentato dal municipio in tribunale è già stato respinto (leggi qui). In seguito il giudice Alessio aveva definito "discriminatorio" e "ritorsivo" il ritiro della delibera, imponendo di ripristinarla allargandone l’efficacia a tutti i bambini, figli sia di italiani sia di stranieri.
"La nostra memoria è stata depositata in Corte d’Appello e presso il tribunale ordinario", ha confermato l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza: "E’ stata preparata dall’avvocato Mariconda e dimostra che l’amministrazione è nel giusto sia dal punto di vista politico sia da quello giuridico". Il comune, insomma è ben deciso ad andare avanti sostenendo la validità della propria posizione in tutte le sedi.
Nel frattempo una lettera dei legali di coloro che si erano rivolti al giudice del lavoro, lamenta che il comune di Brescia non ha finora ottemperato alle ordinanze e non ha ripristinato il bonus.

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