Formigoni insiste: “Non mi dimetto”

Prima dell'incontro di Roma con Alfano e Maroni il presidente della Lombardia ha detto che non intende fare un passo indietro. "Unica regione con i conti in ordine".

(red.) Roberto Formigoni non è intenzionato a rassegnare le dimissioni, anche dopo l’arresto dell’assessore alla Casa Domenico Zambetti. E’ quanto emerso nella mattinata di giovedì, prima del vertice di Roma tra il governatore della Lombardia, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni. Formigoni, anche alla luce delle dichiarazioni dello stato maggiore del Carroccio, ha escluso un suo passo indietro, sostenendo che la nostra regione è l’unica con i conti in ordine e che darà dei forti segnali di discontinuità con il passato.
Intanto il rapporto tra il presidente e la compagine del Carroccio è sempre più teso. Nella serata di mercoledì sono state revocate le deleghe ai quattro assessori leghisti lombardi. Di conseguenza il gruppo consiliare lùmbard non ha partecipato alle commissioni in programma giovedì mattina. “Chiederò ai leghisti”, ha detto Formigoni, “se fanno parte della coalizione oppure no. Se non ne fanno parte allora non perderemo tempo a discutere con loro. Ricordo, inoltre, che l’accordo per la Lombardia coinvolgeva anche accordi politici per le coalizioni delle regioni Veneto e Piemonte”.

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