Regione: “Costi della politica, niente aumenti”

Boni: "Il consiglio ha tagliato e risparmiato negli ultimi due anni quasi 8 milioni di euro e quest'anno, nonostante il trasloco a Palazzo Pirelli, spenderà ancora meno".

(red.) “Nessun aumento dei costi della politica, anzi, il consiglio regionale della Lombardia ha tagliato e risparmiato negli ultimi due anni quasi 8 milioni di euro e quest’anno, nonostante i costi del trasloco a Palazzo Pirelli, spenderà ancora meno degli anni precedenti”.
Così, il presidente del consiglio regionale Davide Boni ha esordito oggi incontrando i giornalisti in riferimento alla “Variazione di bilancio del consiglio regionale” oggetto di discussione dell’ultima seduta consiliare, dove la sua approvazione definitiva è stata rinviata. Questa variazione era stata approvata all’unanimità dall’Ufficio di presidenza ed è conseguenza diretta della variazione e dell’assestamento di bilancio approvato all’unanimità in aula il 27 luglio scorso, che prevedeva un aumento di 1milione e 182mila euro nel bilancio del consiglio regionale.
“Nel 2009”, ha spiegato Boni, “il bilancio del consiglio regionale lombardo era stato di 79 milioni di euro, nel 2010 c’è stato un risparmio di circa 6 milioni con un preventivo assestato pari a 73milioni e 50mila euro. Ora, da una previsione di partenza di 70milioni e 50mila euro, ci poniamo come tetto massimo 71milioni e 232mila euro, garantendo così un ulteriore risparmio di almeno 1 milione e 800mila euro, che a consuntivo sono sicuro saprà essere ancora maggiore”.
“Questo”, ha aggiunto Boni, “nonostante quest’anno ci siano anche le spese per il trasferimento e il trasloco di tutto il consiglio nella nuova sede di Palazzo Pirelli”. Entrando nel merito della variazione di bilancio oggetto dell’ultima seduta, il presidente Boni ha annunciato che il provvedimento, su richiesta della neo vicepresidente Sara Valmaggi, sarà oggetto di ulteriore approfondimento in un incontro che si terrà nella mattinata di lunedì 26 settembre tra i componenti dell’Ufficio di presidenza e i presidenti dei gruppi consiliari.
Esaminando le singole voci della variazione di bilancio, il presidente dell’assemblea regionale lombarda ha quindi evidenziato come i patrocini siano erogati mediante criteri rigorosi a vantaggio e beneficio di associazioni e enti locali, per i quali un contributo di mille euro può spesso essere decisivo per la realizzazione di una manifestazione.
“Se però il consiglio regionale dovesse decidere di abolirli, come Ufficio di presidenza ne prenderemo atto: stesso discorso”, ha continuato Boni, “vale anche per la Festa dello Statuto, l’unico momento significativo mantenuto dal consiglio regionale e che contribuisce a sostenere una realtà come il Teatro alla Scala di Milano”.
Sul neonato Comitato delle Pari opportunità, il presidente del consiglio ha quindi evidenziato come i costi di 130mila euro corrispondano a una stima prudenziale e come questo nuovo Comitato sia stato votato e richiesto all’unanimità da tutti i gruppi consiliari, che hanno stabilito anche la necessità del pagamento di una indennità per ciascuno dei suoi componenti (nonostante l’Ufficio di presidenza avesse suggerito e indicato la gratuità della carica). “Abbiamo 280 ex consiglieri regionali ed è la legge che ci costringe a pagare loro i vitalizi. Fosse per me, chi prende già altri vitalizi, non dovrebbe avere diritto a percepirne uno pure dalla Regione, e ho già avanzato in questo senso una precisa proposta di modifica della legge”.
Un passaggio infine anche sui contributi erogati alle televisioni regionali: “Abbiamo mantenuto nel piano della comunicazione lo stesso finanziamento degli scorsi anni per le emittenti televisive locali, consapevoli che il passaggio al digitale sia stato per loro dispendioso e di come una informazione libera e plurale meriti di essere sostenuta”.
“Sono convinto”, ha concluso Boni, “che da qui a fine anno risparmieremo un ulteriore milione di euro: intanto con questa variazione di bilancio abbiamo messo a disposizione del consiglio regionale soldi che sarebbero altrimenti stati spesi dalla giunta regionale, consapevoli di come in questi ultimi anni il consiglio regionale lombardo abbia intrapreso un percorso che già adesso ne fa il più virtuoso e il meno costoso d’Italia”.

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