Lettere al direttore

Trasporti scolastici, Verdi: ecco perchè servono gli abbonamenti settimanali

Primi giorni di scuola con disagi e, in alcune situazioni, con particolari assembramenti per studenti e pendolari. Il sistema trasporti ha “tenuto”, ma a fatica. Ciò grazie alla partenza a rilento della scuola, agli orari ridotti e ad un massiccio intervento dei genitori, che hanno preferito accompagnare i giovani a scuola in automobile. La prova del fuoco avverrà al giro di boa della seconda settimana scolastica.  Quando cioè gli orari e i turni dei Plessi scolastici e l’offerta di treni e autobus delle aziende di trasporto  urbana e extraurbana si incroceranno.  Le scuole per assicurare il distanziamento e lo svolgimento in sicurezza delle lezioni hanno di fatto diviso in tre scaglioni le attività. A rotazion, due terzi degli studenti faranno lezione in presenza, scaglionati in due turni d’ingresso e di uscita.  L’altro terzo farà lezione a distanza. Se la scuola ha fatto i suoi passi, che riducono la necessità degli spostamenti in massa degli anni passati (tutti dentro e fuori alla stessa ora), ora tocca alle aziende di trasporto fare la loro parte ed essere più flessibili.

 

Negativo è stato il lungo balletto  dei rimborsi degli abbonamenti annuali o mensili di marzo, aprile e maggio che solo in questi giorni si è risolto  (ai sensi dell’art. 215 DL 34/2020, convertito in Legge 77/2020) : “Il rimborso viene erogato sottoforma di voucher da utilizzare per l’acquisto di un nuovo abbonamento analogo a quello precedente o di durata superiore intestato alla stessa persona”. Ma il sistema tariffario non è a totale competenza regionale e provinciale? Si poteva e doveva decidere in autonomia. Che fine ha fatto il federalismo dei trasporti, almeno sotto il profilo amministrativo? A cosa serve l’agenzia della mobilità di Brescia se fa solo le proroghe degli affidamenti diretti e batte cassa al Governo e alla regione da anni? Durante questa lunga attesa e le incertezze future  dell’evoluzione della pandemia, le famiglie degli studenti hanno preferito evitarne l’acquisto. Ora siamo davanti al paradosso: in classe tutte le misure di precauzione e di sicurezza sono adottate, appena fuori dalla scuola, in autobus e non solo, crolla tutto. Serve per questo un potenziamento delle corse negli orari di punta utilizzando anche  mezzi e addetti di operatori privati per portare a regime questa situazione di difficoltà, cui sono chiamate le aziende e l’agenzia della Mobilità. Vista la gravità della situazione non sarebbero da escludere alcune deroghe temporanee al contratto di lavoro sull’orario di manutentori e autisti. Ad una fase eccezionale bisogna rispondere con strumenti eccezionali. Evitare la congestione stradale di automobili per portare a scuola i ragazzi e ridurre i pericoli di contagio della pandemia in autobus sono obiettivi pubblici che possono essere assunti da famiglie, imprese, lavoratori e agenzia della mobilità.

 

Salvatore Fierro, Verdi Europa Verde Brescia

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