Discariche, un festival rock per l’ambiente

Sos Montichiari ha promosso l'evento per la raccolta fondi destinata ad uno studio ambientale per valutare gli effetti dell’impatto degli impianti sul territorio.

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(red.) Un festival rock lungo tre giorni all’insegna dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Avrà luogo dall’8 al 10 giugno prossimo, in via Calcinatella a Montichiari (Brescia) dove si tiene la seconda edizione di Diskariche Rock, il festival organizzato dal “Comitato Sos Terra” di Montichiari per finanziare lo studio ambientale di impatto cumulativo e dire basta alla creazione di discariche a Montichiari e nei comuni limitrofi.
Il programma dell’evento prevede venerdì 8 giugno alle 20 l’esibizione dei Let in me, The same old story, Blowjaw e di Ettore Giuradei (alle 23). L’ingresso è libero.
Sabato 9 giugno alle 22 si esibiscono i Modena City Ramblers (ingresso 10 anni) e domenica 10 giugno dalle 12 Happy Family music con animazione musicale, clown e trucca bimbi e spiedo su prenotazione (info: gigi 335.5742081). Durante i tre giorni dell’evento interverranno ambientalisti, giornalisti e tecnici sul tema dei rifiuti e dello sviluppo eco sostenibile. Sarà operativo uno stand gastronomico coperto.
Lo studio di impatto ambientale cumulativo è un’indagine ambientale che il Comitato ha affidato allo studio Algebra dell’ing. Giuseppe Magro (collab. DIienca Università degli Studi di Bologna; Presidente International Association for Impact Assessment IAIA – Sezione Italia). Sarà un’indagine unica nel suo genere che durerà due anni ed avrà lo scopo di analizzare lo stato di salute dell’aria, dell’acqua e della terra di Montichiari oltre che dei comuni limitrofi.
L’obiettivo dello studio sarà analizzare il territorio, valutare gli effetti dell’impatto cumulativo delle discariche e impianti, individuare le fonti di inquinamento e mettere definitivamente la parola fine ad abusi di nuovi impianti di trattamento e smaltimento rifiuti in Montichiari e nei comuni limitrofi.
La natura dello studio sarà partecipativa. Il 50% del suo costo ( circa 42.000 euro) sarà a finanziamento popolare. In questo modo lo studio sarà a tutti gli effetti di proprietà della collettività e tutti i dati e le ricerche che ne deriveranno saranno accessibili a tutti. Verrà inoltre creata una piattaforma internet in modo che chiunque possa conoscere lo stato di salute del territorio e partecipare alla creazione di un futuro migliore.
Il primo passo dello studio è “Q-Cumber”, un sito internet attraverso cui segnalare molestie olfattive, avviare discussioni in tema ambientale, segnalare abusi, accedere a informazioni sui tassi di inquinamento. Un social network nato per far nascere e crescere una cultura ambientale partecipativa.

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