Omicidio Gambara, «gravidanza è movente»
Secondo la Procura di Brescia, l'uomo avrebbe agito spinto «dalla necessità di eliminare il problema di essere il padre del bambino che la giovane aspettava».
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(red.) «Aveva la necessità di eliminare il problema rappresentato dal fatto di essere il padre del bambino che la brasiliana aspettava».
Lo ha detto il procuratore di Brescia Fabio Salamone a proposito del fermo di Claudio Grigoletto, il datore di lavoro di Marilia Rodrigues Martins, la 29enne brasiliana uccisa a Gambara nella notte tra giovedì e venerdì scorso.
Il procuratore ha aggiunto che «la donna è stata strangolata ma potrebbe essere stato il gas a finirla».
Grigoletto è stato fermato dai carabinieri nelle prime ore di martedì mattina e condotto in carcere a Canton Mombello a Brescia.
Le ipotesi di reato a suo carico sono quelle di omicidio volontario, tentativo di soppressione di cadavere e procurato aborto. La giovane donna, secondo quanto emerso ieri dall’autopsia, era infatti incinta di cinque mesi.
L’uomo nega anche di avere avuto una relazione con la ragazza.
Grigoletto, 32 anni, sposato e padre di due figli, nonchè pilota e socio della “Alpi Aviation do Brasil” che vende ultraleggeri in Sudamerica, ditta per la quale lavorava la donna, era già stato sentito nei giorni scorsi e nuovamente convocato lunedì sera, insieme alla moglie, dal magistrato che conduce l’indagine, Ambrogio Cassiani.
Il datore di lavoro di Marilia creò un falso account di mail per attribuire ad un’altra persona la relazione con la brasiliana. Anche questo è emerso durante la conferenza stampa in corso in procura a Brescia. A quanto risulta, nelle dichiarazioni di Grigoletto ci sarebbero state molte contraddizioni.
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