Teleriscaldamento, Legambiente: «A Brescia prezzi ancora in salita»

Secondo l'associazione ambientalista «L’incremento rispetto al 30 settembre 2022 è stato del 21,63% e rispetto al 1°gennaio 2021 del 108,18%».

Brescia. Ancora sotto la lente di Legambiente il costo del teleriscaldamento a Brescia.
In un anota stampa, Danilo Scaramella, presidente della locale sezione del cigno verde, sottolinea come «A2A ha pubblicato le tariffe in vigore dal 1°dicembre 2022. La tariffa monomia è salita da 0,144231€/kWh a 0,161186€/kWh con un incremento del 11,76%».
Si tratta, spiega il umero uno dell’associazione ambientalista, di un incremento, «rispetto al 30 settembre 2022  complessivamente del 21,63% e rispetto al 1°gennaio 2021 del 108,18%».
Legambiente, nel marzo dello scorso anno ha presentato al Comune una petizione per chiedere una ridefinizione delle modalità di calcolo delle tariffe da parte di A2A «in considerazione del fatto che, su base anno, il 70% del calore viene fornito dal termoutilizzatore senza consumo di gas».

«Le nostre ragioni- continua Scaramella- sono state confermate dall’Autorità (Arera) che ha definito come non corretto l’aggancio del costo del calore a quello del gas per le reti di teleriscaldamento che utilizzino i rifiuti come combustibile».
Lo scorso 12 dicembre il Consiglio comunale, rimarcano gli ambientalisti «ha approvato all’unanimità una delibera con cui si impegnava a chiedere ad A2A un cambio delle modalità di aggiornamento del prezzo del teleriscaldamento. Da allora nessun passo avanti in questa direzione è stato effettuato».
«Com’è noto, la proposta di Legambiente, in attesa di definizione di regole valide per tutte le reti di teleriscaldamento italiane, che dovrebbero essere formulate da Arera su mandato del Governo, è quella di applicare la formula del“costo evitato” di Arera (che collega il prezzo del calore a quello del gas) il cui risultato è da abbattere con un fattore moltiplicatore a nostro avviso non superiore a 0,7. In pratica consiste nello scontare del 30% il costo del calore producibile con il gas. Solo in questo modo i clienti/cittadini allacciati alla rete del teleriscaldamento avrebbero la certezza di risparmiare rispetto all’uso del gas», conclude l’associazione ambientalista.

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