Coronavirus, è una strage: si contano 1.044 morti nel bresciano

999 nel territorio dell'Ats di Brescia e 45 in Valcamonica. I dati positivi sono i meno casi di contagio e i dimessi.

(red.) Il dato positivo della stabilizzazione, nella crescita, dei nuovi casi di contagio da coronavirus in provincia di Brescia si infrange inevitabilmente nel numero di persone che purtroppo sono decedute. Infatti, se nel nostro territorio – come dicono i dati dell’Ats di Brescia e della Montagna (per la Valcamonica) confermati ieri, giovedì 26 marzo, anche dall’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera – ci sono 6.887 casi positivi, dall’altra parte però si è assistiti a una giornata con 88 decessi da Covid-19 rispetto alla media di 75 dei tre giorni precedenti.

Così il drammatico bilancio delle vittime tra il territorio dell’Ats Brescia (999) e dell’Ats della Montagna (45) supera quota 1.000 arrivando a 1.044. E a rendere ancora più tragica la conta c’è il fatto che la metà dei deceduti si segnala solo nell’ultima settimana. Così la nostra provincia si conferma essere la seconda più colpita in Italia dopo quella di Bergamo.

Sul fronte dei dati positivi, invece, si nota come detto la tendenza stabile, se non il rallentamento, dei nuovi casi a poco più di 300 e i guariti e quindi dimessi dagli ospedali che salgono a 2.328. Analizzando il territorio bresciano, si può accertare che la città ha raggiunto la quota dei 166 morti e 1.072 positivi, mentre al secondo posto c’è Orzinuovi con 167 contagiati e 37 vittime.

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