Esine, mazzette per saltare le liste d’attesa: rinvio dell’udienza preliminare

Secondo l'accusa, l'ex primario di oculista Giovanni Mazzoli chiedeva soldi ai pazienti (tra i 500 e i 700 euro) per far loro superare le liste d'attesa del Cup. I carabinieri hanno accertato 47 casi.

Esine. Rinvio di tre mesi dell’udienza preliminare a carico di Giovanni Mazzoli, ex primario di oculistica all’ospedale di Esine (Brescia), arrestato (ai domiciliari) lo scorso giugno con l’accusa di concussione, peculato, truffa ai danni dello Stato e indebita induzione a dare.
Un tempo chiesto dai legali del medico, che nel frattempo è stato licenziato, per trovare un accordo per il risarcimento all’azienda ospedaliera di Vallecamonica.
Secondo l’accusa, l’ex primario avrebbe chiesto soldi ai pazienti (tra i 500 e i 700 euro) per far loro superare le liste d’attesa del Cup. Le registrazioni e i controlli effettuati dai carabinieri avrebbero accertato almeno 47 casi in cui il medico ha applicato questa prassi.

Mazzoli aveva un tenore di vita molto elevato: gli sono stati trovati 340mila euro in contanti, quadri, orologi, gioielli e vini costosi. 
In una telefonata intercettata dagli investigatori che stavano indagando su di lui, il primario raccontava a un conoscente di aver comprato un immobile, diamanti e opere d’arte, lamentandosi di quanto fosse difficile spendere i soldi del nero.
La prossima udienza è stata fissata per il 27 marzo.

 

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