Frana Sant’Antonio, sette restano a casa

I residenti del borgo di Corteno Golgi hanno rifiutato i soccorsi e sono rimasti nelle loro abitazioni aspettando che la situazione si sistemi.

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Frana(red.) Lunedì mattina 11 gennaio, come ha anticipato l’assessore lombardo alla Protezione civile Simona Bordonali, verrà fatto un sopralluogo a Sant’Antonio di Corteno Golgi, nel bresciano, in alta Valcamonica. Nella notte tra sabato 9 e domenica 10, intorno alle 3,30, si è verificata un’imponente frana di circa 500 metri cubi che ha isolato la frazione, non più raggiungibile se non con l’elicottero. Il movimento del terreno era stato preceduto da un boato che poi ha fatto piombare alcuni massi rocciosi, grandi anche come auto, sulla strada che collega il piccolo borgo alla statale dell’Aprica. Sul posto nel momento della frana si trovavano otto residenti con più di 70 anni e due turisti cremonesi. I primi soccorritori a raggiungere la zona si sono mossi a bordo dell’elicottero che ha salvato i due forestieri. I residenti, invece, tranne un’anziana, hanno rifiutato l’aiuto, preferendo restare in paese e aspettando che la situazione si sistemi. Nel momento in cui i massi si sono staccati, per motivi da accertare, da circa 200 metri di altezza, è scattata la mobilitazione.
Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco di Edolo, Vezza d’Oglio e Darfo Boario Terme con la Protezione civile e i carabinieri insieme al sindaco Martino Martinotta. Proprio il primo cittadino ha parlato di un “miracolo” per il fatto che, essendo avvenuto di notte, non ha provocato vittime. Attualmente, l’unico modo per raggiungere il borgo è attraverso il fiume o lunghi i boschi. I primi interventi da parte dei pompieri hanno certificato che non ci fossero persone rimaste intrappolate. Quando è stato appurato, anche con l’uso di unità cinofile, che nessuno era bloccato, è iniziata l’operazione di evacuazione, ma solo con tre persone che hanno accettato di spostarsi dal luogo a rischio. La frana è costantemente monitorata dai geologi che già domenica 10 hanno svolto le prime verifiche per capire il reale rischio e lunedì 11 si capirà se ci siano pericoli seri per gli abitanti, tali da doverli trasferire. L’unica strada accessibile, bloccata dalla frana, è stata in parte ripulita, ma solo per garantire i soccorsi in caso di necessità ai sette ultrasettantenni.

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