Cna contro i soldi pubblici a BreBeMi

Anche l'Unione nazionale imprese di trasporto contro i finanziamenti pubblici a BreBeMi. "E’ il fallimento del project financing per l'A35".

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    Brebemi 2(red.) Dopo Legambiente, anche l’Unione nazionale imprese di trasporto contro i finanziamenti pubblici a Bre.Be.Mi. “Mentre in Italia le imprese che si occupano del Trasporto Pubblico Locale del trasporto merci sono in ginocchio a causa anche d’ imposte che crescono giorno dopo giorno e continui tagli, il Ministro Lupi regala altri 270 milioni di euro ai concessionari, questa volta per la Bre.Be.Mi., l’autostrada che collega Brescia a Milano.
    Una missione di salvataggio compiuta dal Ministro che ci lascia costernati. CNA-Fita ribadisce quanto già detto in più occasioni circa il perverso meccanismo che, al Ministero dei Trasporti, consente continui finanziamenti a pioggia per i concessionari autostradali senza nessuna garanzia e soprattutto senza possibilità di controllo e condizionamento da parte dello Stato. Se il Governo continuerà a coprire simili approcci è chiaro che non sarà minimamente in grado di rilanciare i trasporti che da anni sono soffocati da questi meccanismi”.
    “E’ incredibile – dichiara Cinzia Franchini, Presidente nazionale della CNA-Fita – che Lupi tagli risorse economiche dove servirebbero nuove misure di sostegno per le imprese italiane che operano nel trasporto merci come nel trasporto pubblico locale e, contestualmente, continui nell’assecondare quegli imprenditori, come Gavio e soci, proprietari della Bre.Be.Mi. che fanno del rischio d’ impresa una vera e propria barzelletta a carico del contribuente. E’ il fallimento del project financing per l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano dove l’impegno era quello di costruire l’autostrada senza soldi dello Stato. Con queste premesse – ha concluso la Franchini – l’autotrasporto non potrà tollerare ulteriori tagli alle risorse economiche, già quasi dimezzate, su capitoli di spesa vitali per la sopravvivenza delle nostre aziende, come il rimborso delle accise sul carburante e le spese non documentate.
    Di sicuro dopo questa ulteriore dimostrazione d’ incapacità a sciogliere i veri nodi che spingono l’economia del Paese nelle difficoltà di sempre, nessuno, se accadrà, potrà rimproverare all’autotrasporto di essersi fermato a protestare per la propria sopravvivenza”.

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