Cobra-Zampedri, l’ad ancora in carcere

Lo ha deciso il Riesame, rigettando la richiesta di scarcerazione. Emanuele Masetti Zannini rimane a Canton Mombello. Il padre è ai domiciliari.

(red.) resta in carcere Emanuele Masetti Zannini, ex amministratore delegato della concessionaria Cobra Zampedri, arrestato a fine maggio con il padre Francesco, con l’accusa di bancarotta fraudolenta nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza.
Lo ha stabilito il tribunale del Riesame,  che ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dal legale dell’uomo. Il padre di Emanuele Masetti Zannini, Francesco, è ai domiciliari.
I due, lo ricordiamo, sono stati arrestati da mercoledì 21 maggio con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Emanuele è stato interrogato dal carcere bresciano Canton Mombello. Per lui, l’avvocato Gianluca Savoldi aveva chiesto la revisione della misura cautelare.
Il gruppo Cobra Zampedri, lo ricordiamo, è al centro della polemica dal settembre 2013, quando numerosi clienti hanno segnalato la mancata consegna di automobili regolarmente pagate.
Nel corso delle indagini sono stati effettuati sequestri per alcune decine di migliaia di euro, a parziale garanzia dei numerosi creditori delle aziende. In ogni caso, l’inchiesta della Procura non riguarderebbe solo le proprietà dell’azienda (la famiglia Masetti Zanini) ma anche chi ha collaborato da vicino con i vertici delle concessionarie.
A febbraio erano state sequestrate 50 vetture, prenotate e in parte pagate dai clienti, mai consegnate e 900mila euro.
Le tre sociertà dichiarate fallite dal tribunale avrebbero distratto 3.800.000 euro. Tra i creditori banche e società finanziarie.

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