Brescia, automobili «nella morsa del Cobra»

Comprano un’auto nuova, ma rimangono a piedi. Arriva la denuncia per Zampedri Commerciale. La società ha chiesto il concordato.

(red.) Zampedri Commerciale, gruppo che controlla anche Cobra srl e Cobra Amc Spa,  non ha più diritto di vendita delle auto a marchio Opel: la casa tedesca controllata dalla Ford, infatti, ha revocato il mandato al gruppo Bonera.
Ciò che stupisce, però, è che molti  bresciani ne siano totalmente all’oscuro. Ma facciamo un passo indietro. Sono finiti nella «morsa del cobra» alcuni avventori della concessionaria «Car Network» di via Triumplina a Brescia. A giugno, infatti, dopo aver versato mille euro di deposito cauzionale per un’automobile nuova, i clienti hanno ricevuto una telefonata del venditore: l’automobile era arrivata con largo anticipo, una volta saldato il conto (11mila 350 euro) sarebbe stata pronta per il ritiro. Versata la somma, però, il malcapitato compratore non ha più saputo niente del veicolo acquistato. La concessionaria Zampedri, così come le altre due società del gruppo, infatti, sta vivendo un momento di forte difficoltà economica. La consegna delle vetture, quindi, è decisamente a rischio. Una volta compresa la reale situazione, però, il cliente non è restato con le mani in mano.
È scattata, così, la denuncia alla Guardia di Finanza: il concessionario accusato di truffa per aver chiuso un contratto che sapeva non essere in grado di onorare. Da mesi il gruppo di clienti bresciani che stanno aspettando un’automobile già pagata si allarga sempre più. Nonostante le pressioni fatte a Opel Italia perché vengano consegnate le automobili, però, quello che non tutti sanno è che dal 6 agosto la Zampedri Commerciale ha presentato al Tribunale di Brescia la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo e, di conseguenza, tempi per la chiusura dei contenziosi aperti non saranno certo brevi. Tutti i punti vendita del gruppo (Zampedri, Cobra Amc Spa e Cobra Srl), stanno vivendo una situazione ai limiti del credibile: le auto si possono vedere, ma non acquistare. E i lavoratori del gruppo non se la passano certo meglio dei clienti: dei 150 dipendenti a libro paga delle tre aziende, dopo la crisi, ne sono rimasti meno di 40. Molti di loro, si sono visti costretti a lasciare il posto di lavoro dopo che non venivano pagati da almeno sei mesi.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.