Stamina, denuncia contro i medici

Lo ha annunciato Agostino D'Antuoni, di 'Io cambio'. Per il presidente della Federazione Amedeo Bianco, i camici bianchi sono delle vittime.

(red.) Gli Spedali civili di Brescia hanno ribadito l’impossibilità a riprendere le cure con il metodo Stamina.
Lo ha confermato Agostino D’Antuoni, di ‘Io cambio’, che ha incontrato il direttore generale dell’ospedale bresciano Ezio Belleri e poi ha annunciato che presenterà denuncia contro i vertici dell’ospedale bresciano. «Ci è stato detto che non ci sono medici disponibili. È stata protocollata la disponibilità del dottor Andolina di effettuare personalmente le somministrazioni», ha spiegato D’Antuoni che ha poi aggiunto: «Ci è stata garantita una risposta nel più breve tempo possibile. Nel frattempo presentiamo in Procura una denuncia contro i vertici dell’azienda ospedaliera che si sono rifiutati di eseguire le sentenze dei tribunali che obbligano il Civili di Brescia a riprendere le cure».
Secondo il presidente  della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, «i medici degli Spedali Civili di Brescia hanno giustamente dichiarato la volontà di attendere le conclusioni della seconda Commissione di esperti internazionali, nominata dal ministero della Salute, proprio al fine di valutare la sussistenza o meno dei criteri e dei requisiti per l’avvio di una sperimentazione del cosiddetto ‘Metodo Stamina’. A questi medici, che sono le seconde vittime, va altrettanto rispetto e convinta solidarietà». Le prime vittime sono invece i malati e le loro famiglie, che, secondo Bianco, sono «vittime di un’irresponsabile costruzione priva, a tutt’oggi, di un’accettabile base scientifica e con gravi ombre di profilo etico e civile. A queste persone, a queste famiglie, anche nella loro contestazione tenace e irriducibile, vanno il mio rispetto e la mia vicinanza di uomo e di medico».
«Mentre la magistratura di Torino ha provveduto nelle scorse settimane a consegnare al gip la chiusura delle indagini preliminari, che prospetta reati penali di estrema gravità a carico di protagonisti del caso Stamina, alcuni dei quali sono medici, altre giurisdizioni – rileva Bianco in una nota – stanno inondando gli Spedali Civili di Brescia e i singoli medici di ordinanze e relative diffide di parte, che impongono la ripresa o l’avvio dei prelievi e delle infusioni». In questo «intricato paradosso», sottolinea, «i malati e le loro famiglie» sono «le prime vittime di un’irresponsabile costruzione priva, a tutt’oggi, di un’accettabile base scientifica e con gravi ombre di profilo etico e civile. A queste persone, a queste famiglie, anche nella loro contestazione tenace e irriducibile, vanno il mio rispetto e la mia vicinanza di uomo e di medico». Le seconde vittime, secondo Bianco, sono invece «quei medici che hanno fatto opposizione e non eseguono le ordinanze in forza del loro Codice Deontologico, che vieta l’esecuzione – conclude – di pratiche segrete, non fondate su evidenze scientifiche che ne verifichino quantomeno la sicurezza, oltre che l’efficacia».

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