Movida, una “patente a punti” per i locali?

Ultima ipotesi all’attenzione dei tecnici in Loggia per risolvere il problema Carmine. Si tratterebbe di un sistema di premi e sanzioni per ristoranti e bar.

(red.) Mercoledì 26 giugno, in occasione dell’Osservatorio centro storico convocato in Loggia, il Comitato residenti  aveva chiesto al sindaco Emilio Del Bono il congelamento pro tempore delle licenze e delle iniziative notturne. Questo infatti, per il Comitato, pareva essere un buon metodo per rispondere all’emergenza movida al Carmine, che tanto fa parlare di sé dividendo cittadinanza, esercenti e giovani.
Nella giornata di giovedì, però, nessuna decisione è stata presa dalla Giunta comunale su questo tema. Scontento,  il Comitato ha quindi deciso di diffidare la Loggia, pretenedendo un’azione più incisiva da parte del Comune e richiedendo nuovi accertamenti fonometrici. In ogni caso, questo non risolverà definitivamente la querelle fra cittadinanza esasperata e “popolo della notte”.
Certo, il neosindaco e i suoi hanno bisogno di tempo per riflettere e vagliare tutte le soluzioni possibili. Pare infatti che Del Bono stia considerando la possibilità di istituire anche a Brescia la cosiddetta “patente a punti per i locali pubblici”. L’iniziativa, già messa in atto dal primo cittadino di Torino e presa in considerazione anche da Pisapia a Milano, al momento è all’attenzione dei tecnici della Loggia.
L’idea è molto semplice: ogni volta che i locali vengono sorpresi a non rispettare il regolamento, perdono dei punti. Al contrario, i punti vengono guadagnati da chi assume un comportamento virtuoso, per esempio rispettando gli orari di coprifuoco.

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