La Tintoretto abbattuta entro la fine dell’anno

Le venti famiglie che ancora vi abitano saranno trasferite a breve. “I ritardi sulla tabella di marcia sono stati causati dalle difficili condizioni finanziare”, ha spiegato Paroli.

(v.p.) Dopo discussione e polemiche ecco arrivare i fatti: entro la fine di settembre la torre Tintoretto di Brescia sarà completamente svuotata dalla ventina di famiglie che ancora vi risiedono; entro la fine dell’anno, poi, il manufatto non comparirà più nella skyline della città, poiché verrà abbattuto.
Nella giornata di lunedì a Palazzo Loggia è stato presentato il nuovo contratto di quartiere che prevede la demolizione della torre Tintoretto – 195 appartamenti – e la costruzione e la realizzazione di 304 nuovi alloggi a canone sociale e moderato. Si tratta, in verità, di una rimodulazione del contratto precedente che cambia l’assegnazione delle risorse economiche dei diversi enti interessati nella partita: Palazzo Loggia, Regione Lombardia e Aler.
Il Pirellone, che ha già versato 4,8 milioni di euro, si impegna a mettere sul piatto un altro milione che servirà ad Aler per perfezionare l’acquisto di 50 alloggi oltre ai 15 già comprati. Il comune di Brescia, invece, verserà 5,6 milioni di euro all’Aler nel 2013, per procedere con la costruzione dei nuovi alloggi. Aler, intanto, anticiperà al comune i soldi necessari per la demolizione (fino a un milione di euro) della torre che avverrà entro la fine dell’anno. Il bando sarà ultimato entro settembre.
“E’ dal 2008 che si lavora a questo progetto e i ritardi sulla tabella di marcia sono stati causati dalle difficili condizioni finanziare che non hanno risparmiato nemmeno la Loggia”, ha spiegato il sindaco Adriano Paroli. “Ora finalmente siamo riusciti a porre le basi per un disegno importantissimo che ha uno scopo molto utile: far vivere i cittadini in abitazioni migliori di quelle attuali”.
Secondo il primo cittadino il palazzone di San Polo è da 20 anni che crea una serie di disagi alla città, “senza contare il fatto che ci costa ogni anno circa 200mila euro di portierato sociale. Il sedime della Tintoretto e della Cimabue creano disagi a tutto il quartiere. Ora invece daremo alla zona una risposta marcoliniana e socialmente più rilassata che sarà pure importante per la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale”.
Ettore Isacchini, presidente dell’Aler, non può che essere d’accordo su quanto detto dal sindaco: “La Tintoretto e la Cimabue sono realtà complicate e costose, dove si trova un mix sociale rovesciato. Le famiglie trasferite, invece, vanno ad abitare in realtà già consolidate molto più tranquille. C’è poi la questione economica, poiché in questo modo abbiamo la scappatoia per costruire nuove abitazioni e sostituire quelle esistenti che avevano una serie di problematiche. In un precedente bando, infatti, la Regione aveva rifiutato un bando per la ristrutturazione delle torri“.
“Sono contento di questa rimodulazione”, ha commentato l’assessore alla Casa di Regione Lombardia Domenico Zambetti, “perché in questo modo prende avvio l’abbattimento della torre e, nonostante le difficoltà del periodo, prende avvio un progetto di grande respiro per una città come Brescia. In questo momento la richiesta di abitazione a canone sociale sono molto alte e il nostro territorio sta lavorando a pieno regime per cercare di accontentare la domanda sempre più crescente. Il contratto di quartiere è ora al primo step, ma un lavoro analogo verrà realizzato anche per la torre Cimabue, che sarà trattata proprio come la Tintoretto”. Secondo Paroli i lavori per il secondo palazzone saranno più veloci: “Se per il primo abbiamo impiegato quattro anni per il secondo ce ne vorranno due”.
Zambetti inoltre ha voluto ricordare che Regione Lombardia recentemente ha concesso all’Aler un grosso stanziamento per la realizzazione di quattro palazzine prefabbricate in legno che, in tempi rapidi, offriranno 60 aloggi da locare a canone sociale e 12 da affittare con canone moderato. “Il contratto di Quartiere”, ha concluso Massimo Bianchini, assessore alla Casa del comune, “prevede una serie di interventi che riguardano il 10% del patrimonio Erp per un totale di 365 alloggi tra nuovi e vecchi ristrutturati. Si tratta di un grande sforzo da oltre 37 milioni di euro. Come potete vedere l’abbattimento della torre è un progetto irrisorio rispetto alla visione d’insieme. Noi stiamo valorizzando il patrimonio pubblico, tutte le altre questioni sono demagogiche”.
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