Riscaldamento a Brescia: proroga fino al 2 maggio compreso

Visto l'abbassarsi delle temperature al di sotto della media stagionale, il sindaco Del Bono ha deciso di permettere l'accensione degli impianti.

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Brescia. Tenuto conto che le attuali condizioni meteorologiche hanno causato abbassamenti di temperatura inferiori alla media stagionale, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha disposto la proroga, fino al 2 maggio compreso, dell’attivazione degli impianti di riscaldamento.
Gli impianti termici possono essere attivati per una durata non superiore a sette ore giornaliere e l’attivazione deve essere compresa tra le 5 e le 23 di ciascun giorno. I valori massimi della temperatura ambiente dovranno corrispondere a 20°C più due gradi di tolleranza, eccetto gli edifici adibiti a attività industriali e artigianali per i quali è prevista la temperatura massima di 18°C più due gradi di tolleranza.
Le limitazioni relative alla durata giornaliera di attivazione non si applicano agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili (compresi quelli per il ricovero o per la cura di minori o anziani, alle strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di altre persone affidate a servizi sociali pubblici) e alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali che non sono collocate in stabili condominiali.
Le limitazioni – precisa il comune – non si applicano neppure alle scuole materne e agli asili nido, alle attività industriali e artigianali nel caso in cui queste siano di impedimento alle esigenze di produzione, agli uffici e alle attività commerciali, limitatamente alle parti dedicate a servizi senza interruzione giornaliera delle attività, agli impianti termici che utilizzano calore proveniente da centrali di cogenerazione con produzione combinata di elettricità e calore e a quelli che utilizzano sistemi di riscaldamento a pannelli radianti incassati nell’opera muraria. Le limitazioni non si applicano anche agli impianti termici al servizio di uno o più edifici dotati di circuito primario, che alimentano esclusivamente gli edifici per la produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari, per mantenere la temperatura dell’acqua nel circuito primario al valore necessario a garantire il funzionamento dei circuiti secondari nei tempi previsti. Le limitazioni non si applicano inoltre agli impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna, con programmatore che consente la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell’arco delle 24 ore. Questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C, più due gradi di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione.
Nessuna limitazione anche per gli impianti termici al servizio di singole unità o di più unità immobiliari residenziali nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell’unità immobiliare dotato di un programmatore che consente la regolazione almeno su due livelli di temperatura nell’arco delle 24 ore e lo spegnimento del generatore di calore sulla base delle necessità dell’utente. Infine, le limitazioni non si applicano agli impianti termici condotti mediante “contratti di servizio energia”, dove i corrispettivi sono collegati al raggiungimento del comfort ambientale, purché si provveda, durante le ore al di fuori della durata di attivazione, ad attenuare la potenza erogata dall’impianto per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C, più due gradi di tolleranza.

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