Bassa e Valsabbia, denunce e sanzioni nei controlli ambientali

Boom di irregolarità scoperte dai carabinieri forestali di Vobarno. Qualcuno aveva realizzato camini illeciti.

(red.) Nei giorni precedenti a sabato 7 dicembre i carabinieri forestali bresciani della stazione di Vobarno hanno condotto una serie di controlli all’interno delle fabbriche in buona parte della provincia e verificando il rispetto delle misure in tema ambientale. Una situazione che ha portato a numerose denunce e a multe fino a 267 mila euro. Una tra le realtà controllate è un’azienda di pulitura e lucidatura di metalli di Preseglie che aveva allestito in modo artigianale un collegamento all’interno della fabbrica per non disperdere all’esterno il calore delle lavorazioni. Ma si parla di fumi e materiali metallici, quindi non proprio positivi per la salute. E all’interno, pur senza alcuna autorizzazione, veniva svolta anche la burattatura. A questo si aggiunge il fatto che sul piazzale esterno della fabbrica erano presenti diversi scarti industriali da tempo. Oltre a trovare tre camini illegali.

Un’attività, quest’ultima, scoperta anche in altre aziende tra quelle controllate tra depositi non legali e mancata tracciabilità dei rifiuti. In un macchinario di verniciatura a Odolo era stato costruito un camino di scarico senza autorizzazione e che inoltrava fumi anche all’interno dello stabilimento. Oltre al fatto che c’erano fusti di oli ed emulsioni che hanno fatto incassare fino a 30 mila euro di multe. Situazione particolare anche in uno stabilimento di pressofusione di alluminio a Sabbio Chiese che ha realizzato in modo illecito due nuovi impianti collegati a forni e scaricando tutto nell’atmosfera. A livello ambientale i forestali hanno anche controllato un bar e un autolavaggio a Bione dove si smaltivano in modo illegale i reflui non depurati dalle due attività.

Nel mirino anche un’acciaieria di Odolo che aveva raggirato l’autorizzazione integrata ambientale nel non installare i dispositivi che misuravano gli scarichi. Guai anche nella bassa bresciana, a Castenedolo, dove è arrivata una sanzione per i gestori di un impianto che recupera rottami di metallo. Qui il capannone era pieno oltre il limite consentito dalla Provincia e non aveva analizzato la parte chimica dei materiali. Tra l’altro durante i controlli era arrivato un altro carico da un mezzo poi sequestrato: aveva scarti pericolosi e il conducente ha ricevuto una denuncia per non essersi iscritto all’Albo nazionale dei gestori ambientali. Episodi del genere di trasporti illeciti ne sono stati scoperti altri tra Odolo e Calcinato. Ma a livello ambientale non si sono mossi solo i carabinieri forestali di Vobarno. Il Nucleo Ambientale della Polizia provinciale ha sequestrato un’azienda a Muscoline, in Valsabbia. Nell’impresa venivano lavorati e trattati rifiuti metallici e senza autorizzazione. Il titolare 33enne è stato quindi denunciato.

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