Bienno, fusione con Prestine è realtà

(red.) Da sabato 30 aprile è ufficiale. Niente più Prestine e Bienno, ma semplicemente Bienno. Con il primo che diventa borgo del secondo. E’ trascorso, infatti, il termine indicato dopo la pubblicazione sul bollettino regionale della fusione tra i due enti. I cittadini dei due paesi bresciani della Valcamonica (ormai ex per Prestine) avevano votato in modo favorevole al referendum tra le due amministrazioni. In occasione del via ufficiale, proprio sabato alle 15 il sindaco e i componenti della tornata di Prestine incontreranno i cittadini per un “addio”. Il mandato elettorale è in scadenza e il 5 giugno, quindi, giornata nazionale di elezioni comunali, si voterà per un sindaco, quello di Bienno al posto degli uscenti Massimo Maugeri e Franco Monchieri.
Oltre alla parte simbolica e concreta allo stesso tempo per la fusione, Prestine dovrà adeguarsi per cancellare il proprio nome dalle cartine geografiche e invitare cittadini e commercianti a modificare i propri documenti. Questione di burocrazia, insomma. E dallo Stato incasserà 400 mila euro all’anno fino al 2026. Intanto, sempre in Valcamonica, come scrive Bresciaoggi, il consigliere regionale della Lega Nord Corrado Tomasi propone un altro referendum per l’unione tra Ponte di Legno e Temù. La prima consultazione aveva fallito, mentre gli altri piccoli paesi del comprensorio vorrebbero mantenere la propria identità. Con loro, insomma, sarà più difficile avanzare proposte di fusione.