Brescia, detenuto prende a schiaffi il comandante di reparto

L'ennesima aggressione ai danni degli agenti è avvenuta nella mattinata di lunedì 2 gennaio durante una perquisizione di routine della cella. Il Sinappe: «Aggressioni all'ordine del giorno, pronti a manifestazioni di protesta». La Fp Cgil polizia penitenziaria: "A Brescia serve un nuovo carcere".

Brescia. Ancora un episodio di violenza e disordini all’interno del carcere Nerio Fischione di Brescia. Un detenuto, nella mattinata di lunedì 2 gennaio, come denuncia il Sinappe, Sindacato nazionale autonomo di Polizia Penitanziaria, ha aggredito il comandante facente funzioni di reparto durante una perquisizione di routine della cella.
Alcuni carcerati di origine magrebina hanno dapprima aggredito verbalmente il personale poi, uno di loro ha preso a schiaffi il comandante. La situazione è stata ripristinata grazie all’intervento degli agenti.
In una nota il Sinappe, esprimendo solidarietà al comandante aggredito, ha evidenziato (nuovamente) «la grave situazione registrata presso l’istituto bresciano, dove ormai le aggressioni sono all’ordine del giorno. Per tale motivo- scrive il sindacato- si chiede l’immediato trasferimento dei detenuti resisi responsabili dei disordini e l’urgente implemento dell’organico presente, oltre ad un sopralluogo indispensabile per verificare l’inadeguatezza strutturale». L’organizzazione sindacale ha anche annunciato di voler indire forme di protesta «per denunciare quanto sta accadendo al Nerio Fischione».
È l’ennesimo poliziotto ad essere aggredito all’interno del carcere negli ultimi 12 mesi. Una lunga sequenza iniziata il 6 gennaio 2022 con aggressione ad un agente; il 19 aprile altra aggressione ai danni di 4 agenti; il 9 maggio un ispettore assalito; il 22 maggio 4 agenti intossicati da fumo dopo un incendio ad una cella da parte di un detenuto; il 10 luglio due agenti aggrediti da un detenuto con una lametta nel tentativo di evadere dal pronto soccorso degli Spedali Civili; il 19 ottobre altri due poliziotti aggrediti. Fino ad arrivare alla vigilia di Natale con un agente preso a testate da un prigioniero.
“La presenza di soggetti psichiatrici e tossicodipendenti all’interno del carcere di Brescia mette a repentaglio l’incolumità fisica dei poliziotti costretti ad intervenire a mani nude”, scrive in una nota Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Fp Cgil polizia penitenziaria. “Soggetti di difficile gestione aggiunti alle condizioni detentive di sovraffollamento e alla vetustà della struttura acuiscono l’aggressività dei detenuti. Tutti gli appelli fatti alle istituzioni e alla politica sono caduti nell’oblio e rimasti inascoltati”.
“E’ necessaria una modifica normativa che garantisca più tutele per i poliziotti, molto spesso parte soccombente in un sistema ormai alla deriva”, prosegue la Fp Cgil polizia penitenziaria. “A Brescia necessita, senza ulteriore perdita di tempo, un nuovo carcere per dare dignità ai lavoratori della polizia penitenziaria ma anche per una migliore e più dignitosa detenzione ai reclusi”.

 

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