Ubriaco al volante causò la morte di Christian Poletto, chiede l’ammissione alla giustizia riparativa

Ospitaletto. Il camionista che il 15 maggio del 2023, mentre era ubriaco alla guida del suo mezzo pesante, si scontrò con un furgone provocando la morte di Christian Poletto, un ragazzo di 20 anni dipendente della Tanghetti Salotti e residente in città al Villaggio Violino, ha chiesto al giudice di essere ammesso a un percorso di giustizia riparativa.
L’uomo, un bergamasco di 42 anni che si era messo al volante del suo Tir nonostante avesse nel sangue un tasso alcolemico di oltre 1,50, tre volte oltre il limite di legge, dopo l’incidente era stato arrestato.
Ora vuole incontrare i parenti della vittima per provare a superare con loro il trauma causato dalla sciagura. Il legale della famiglia, l’avvocato Marco Gallina, ha chiesto i termini per valutare la proposta con i genitori di Christian. Il 7 marzo dovrebbe iniziare con il rito abbreviato il processo per omicidio stradale.
La giustizia riparativa è un tentativo di risoluzione del conflitto mettendo a contatto diretto offeso e offensore in modo che il primo possa esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni per la lesione subita, e che il secondo si responsabilizzi.
E’ un’azione complementare al processo, basata sull’ascolto e sul riconoscimento dell’altro, alla quale partecipa un terzo come mediatore. Non punta ad ottenere la punizione dell’autore del reato quanto piuttosto a risanare il legame con la società spezzato dal fatto criminoso.