Atleti disabili, una corsa senza barriere

Grazie al progetto "It’s run trust ic" i runner con disabilità potranno essere più tutelati grazie ad una segnaletica apposita.

(red.) Si intitola “It’s Run Trust Ic” il progetto finanziato dal bando Erasmus Plus della Commissione Europea finalizzato alla sensibilizzazione e alla promozione della pratica sportiva della corsa su strada per Atleti Accompagnati, ipo e non vedenti, a cui ha partecipato l’associazione sportiva dilettantistica “Sport Club Brescia Liberavventura”.

La società sportiva vuole, in questo modo, spostare il focus dello sport per le persone con disabilità, spesso raccontato dai media esclusivamente nell’ottica della performance agonistica e paralimpica.
Il progetto “It’s run trust ic”, che ha come obiettivo anche la stesura di linee guida su come affrontare la corsa su strada accompagnando persone ipovedenti o non vedenti, offre la possibilità di sottolineare che, anche per le persone con disabilità, lo sport può e deve essere prima di tutto benessere, libertà e sicurezza.

Per correre insieme sono sufficienti un cordino e una pettorina fosforescente che segnali bene la presenza della coppia guida-atleta con disabilità sulla strada.
Il disegno delle pettorine di Liberavventura (realizzato dalla guida Massimiliano Loda) consiste in un triangolo di attenzione alla presenza di due persone affiancate.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Brescia, la pettorina è diventata un vero e proprio cartello stradale, con l’obiettivo di sensibilizzare tutti gli utenti della strada alla presenza di atleti accompagnati dalla loro guida.
Inoltre, la dicitura Atleti Accompagnati, seppur nata dall’esperienza con la disabilità visiva, vuole andare incontro anche ai runner con sindrome dello spettro autistico, spesso accompagnato dalla propria guida, oppure alla persona con disabilità motoria oppure ancora alla persona anziana che preferisce passeggiare accompagnata.

A supportare l’iniziativa la runner non vedente Daniela Fiordalisi, che nella vita si occupa dei temi del disability management, e dagli altri tre partner del progetto europeo, attivi nel Regno Unito, in Francia e in Spagna.

 

 

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