Riaperture dal 18 maggio, il governatore lombardo Fontana: “Cautela”

Il presidente vuole valutare le disposizioni del possibile nuovo dpcm e anche la curva dei contagi dopo il 4 maggio.

(red.) Nel corso dell’incontro in videoconferenza di lunedì 11 maggio tra il Governo e le regioni per nuove possibili riaperture in vista del prossimo 18 maggio, uno dei governatori che di certo non ha fatto pressing per riaprire il prima possibile è stato quello della Lombardia Attilio Fontana. E’ noto che la regione è stata la più colpita in Italia dal coronavirus sul fronte dei deceduti e dei casi di contagio e per questo motivo ieri, martedì 12 maggio, Fontana, nel momento in cui è stato interpellato da televisioni e radio, ha predicato cautela. Proprio il 18 maggio, su concessione del Governo, potrebbero riaprire i negozi al dettaglio, così come i ristoranti, bar e parrucchieri.

Ma all’ombra del Pirellone prima di prendere ogni decisione si intendono valutare una serie di indicazioni. In primis, il nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che dovrebbe essere presentato tra domani, giovedì 14 e venerdì 15 maggio per annunciare una serie di altre riaperture. Ma si cercherà di capire anche quali disposizioni dovranno rispettare le attività che riaprono e in linea con i protocolli stabiliti dall’Inail con il Comitato tecnico scientifico. E il secondo dilemma riguarda la curva dei contagi, visto che nel territorio lombardo a partire dal 4 maggio e con il favore del meteo si sono viste anche delle scene discutibili e di affollamento. Il Pirellone si è affidato al Comitato tecnico scientifico che domani, giovedì 14 maggio, dovrebbe fornire dei dati sul tasso di contagio regionale dopo il 4 maggio. E per questo motivo il governatore Attilio Fontana dice di voler attendere domani per qualsiasi valutazione ed entro il fine settimana potrebbe emettere un’ordinanza recependo le indicazioni del nuovo dpcm.

Nel frattempo sempre ieri dagli uffici della Regione è emersa una proposta che si sta valutando sul fronte del turismo. Il settore è tra quelli più colpiti e si sta pensando a un bonus vacanza per quelli che intendono trascorrere un periodo proprio di vacanza entro i confini lombardi. Ma c’è il problema delle risorse economiche e considerando il fatto che gli operatori turistici hanno già negato seccamente la possibilità di anticipare con proprio denaro buona parte di quel bonus per poi vederselo compensato a livello fiscale. Tanto che c’è chi parla di un’operazione di solo marketing da parte della Regione.

E intanto a livello nazionale si attende il possibile nuovo dpcm che punterà, dal 18 maggio, con riaperture e decisioni su base regionale. La sensazione è che da lunedì prossimo si potrà tornare a fare visita non solo ai congiunti, ma anche agli amici e pur rispettando il distanziamento. Potrebbe anche essere riammesso il ritorno alle seconde case (non solo per la manutenzione, come è adesso) entro i confini regionali. Dovrebbe essere eliminata l’autocertificazione, mentre per gli spostamenti tra le regioni si potrebbe valutare solo a partire dal prossimo 1 giugno.

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