Guerra dei biscotti, il Tribunale di Brescia dà ragione a Tedesco contro Barilla

Ribaltata la sentenza dello scorso 16 gennaio. Per i giudici bresciani, «Prodotti con forma simile a quella registrata esistono già da anni sul mercato». .

Brescia. Tedesco vince (per ora) la “guerra dei biscotti” con la Barilla che aveva accusato l’azienda dolciaria di concorrenza parassitaria, comportamento commerciale scorretto e contraffazione.
Cosa è acacduto? La multinazionale di Parma ha portato in tribunale a Brescia due aziende che avrebbero prodotto biscotti “ispirati” a quelli “originali”.  Gli “Abbracci” diventano così “Amiconi”, i “Pan di Stelle” sono denominati “Maramao”, Le “Gocciole” diventano “Gocciotti”.
Guerra di nomi (e non solo) che il Tribunale di Brescia è stato chiamato a dipanare, nelle vesti del giudice Davide Scaffidi della sezione specializzata in materia di impresa, il quale, lo scorso 16 gennaio, aveva firmato un’ordinanza di 11 pagine in cui veniva data ragione (parzialmente) all’azienda parmense contro la perugina Tedesco srl e la Sapori Artigianali srl di Bergamo.
Il problema era la forma di dieci referenze.

Lo stesso Tribunale bresciano, composto dal presidente Raffaele Del Porto, giudice Carlo Bianchetti e giudice relatore Alessia Busato, con un’ordinanza del 18 marzo, ha poi ribaltato completamente la sentenza.
Come si legge nel comunicato stampa della società, «Tedesco s.r.l. è lieta di comunicare di aver ottenuto dal Tribunale di Brescia l’integrale rigetto delle domande cautelari avanzate nei suoi confronti dalla società Barilla G. e R. Fratelli s.p.a. con contestuale revoca dell’ordinanza emessa all’esito della prima fase cautelare in data 16 gennaio 2024, che aveva inibito l’adozione delle forme registrate da Barilla per i biscotti ‘Gocciole’, ‘Pan di stelle’, ‘Abbracci’ e l’uso del packaging adottato da Tedesco per sei ulteriori prodotti».

«Tra i vari motivi di riforma – sottolinea Tedesco – e pur demandando il tema della validità dei marchi al giudizio di merito, il Tribunale di Brescia – quanto alle forme registrate da Barilla per i biscotti ‘Gocciole’, ‘Pan di stelle’, ‘Abbracci’, ‘Tarallucci’ e ‘Galletti’ – ha affermato che “stante l’ontologica limitazione della cognizione in fase cautelare, non possa, in questa sede, non essere dato significativo rilievo alla pacifica situazione del mercato di riferimento che vede molteplici produttori porre in vendita biscotti con forme in tutto simili alle cinque di cui sopra”, e che “[l]a presenza di un tale numero di competitors che commercializzano da anni (circostanza non contestata) prodotti con forma simile a quella registrata non può che aver portato ad una significativa volgarizzazione della forma stessa quand’anche originariamente individualizzata (circostanza ben dubbia quantomeno in caso di forme assolutamente comuni quali quella della ciambella bicolore). La portata del fenomeno è tale che, in questa sede, la capacità di “volgarizzazione” insita nella risalente commercializzazione, da parte di un consistente numero di produttori, di forme analoghe a quelle per cui è causa, non può ritenersi adeguatamente contrastata dall’entità degli investimenti pubblicitari e dalla risalenza degli spot pubblicitari della Barilla».

Il Tribunale di Brescia ha inoltre escluso l’interferenza dei biscotti Tedesco con le forme dei biscotti ‘Tarallucci’ e ‘Galletti’ della Barilla. Ha inoltre ritenuto insussistente il requisito dell’urgenza con riferimento alla pretesa copiatura delle forme dei biscotti ‘Gocciole’, ‘Pan di stelle’ e ‘Abbracci’ – tra le varie ragioni – essendo la stessa “già nota nel 2016” a Barilla.
Il giudizio dei tre giudici del tribunale di Brescia è chiaro: «La presenza di un tale numero di competitors che commercializzano da anni (circostanza non contestata) prodotti con forma simile a quella registrata non può che aver portato ad una significativa volgarizzazione della forma stessa».

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