Ridotta la condanna all’omicida di Cividate

(red.) Ridotta di quattro anni, da 16 a 12, la condanna di Hamit Luci, l’operaio albanese che l’11 novembre del 2008 uccise a sprangate alla Ttr di Cividate Camuno il suo datore di lavoro, Maurizio Richini.
Così ha stabilito venerdì la Corte d’Assise d’appello di Brescia che ha riformulato il giudizio emesso nella sentenza di secondo grado nel settembre del 2009 che aveva condannato l’uomo, reo confesso a 16 anni con rito abbreviato per omicidio volontario aggravato da futili motivi.
Un verdetto che era stato impugnato dalla difesa dell’operaio albanese e annullato dalla Cassazione limitatamente all´aggravante dei “futili motivi”.
Luci uccise a colpi di spranga il suo titolare nello stabilimento di via Borgo Olcese, a Cividate (Brescia), sede dell’azienda di Ricchini. La lite avvenne l’11 novembre del 2008. L’immigrato reagì alle provocazioni dell’imprenditore nel corso di una violentissima discussione verbale. Secondo i giudici la situazione era già tesa a causa del trattamento degli operai della ditta, sfruttati e senza contratto, e il cittadino albanese era incensurato e considerato un lavoratore serio. Proprio per questo la aggravante è stata cancellata.
La nuova sentenza di condanna è inferiore anche alla richiesta della pubblica accusa di 13 anni e 4 mesi formulata dal procuratore generale Domenico Chiaro.