Coronavirus e riaperture da maggio, ecco la road map da mettere in campo

Domani le regioni presenteranno all'incontro con il Governo le linee guida. Ecco tutte le misure proposte.

(red.) Maggio come mese delle riaperture. Si continua a discutere di questo anche all’interno del dibattito politico nazionale, ma ora sembra che stiano emergendo delle soluzioni concrete e dei protocolli da portare avanti per consentire di riaprire diverse attività, dalla ristorazione alle palestre e ai luoghi della cultura, ovviamente in sicurezza. Su questo ci stanno lavorando le regioni per arrivare a una serie di linee guida da presentare domani, giovedì 15 aprile, in occasione del consueto confronto in videoconferenza Stato-Regioni con il Governo.

In ogni caso, un punto fermo dovrà restare anche il consueto monitoraggio settimanale degli esperti sul fronte del contagio e previsto come sempre il giorno successivo, venerdì 16. Mentre la prossima settimana potrebbe essere quella giusta per un Consiglio dei Ministri in cui affrontare, dati epidemiologici alla mano, proprio le riaperture. Le proposte alle quali gli enti locali stanno lavorando prevedono, tra le altre cose, ristoranti aperti non solo a pranzo, ma anche a cena e sfruttando gli spazi all’aperto. In ogni caso, dovrà restare la prenotazione obbligatoria, il distanziamento dei tavoli di un metro e indossare la mascherina ogni volta che ci si alza dal tavolo. E il fatto di consentire di aprire anche di sera potrebbe portare a posticipare l’orario del coprifuoco dalle 22 a mezzanotte.

Verrà proposto anche il via libera ai bar, sfruttando anche in questo caso gli spazi all’aperto. E anche la riapertura delle palestre con una serie di protocolli da rispettare. Si propone, da parte tra l’altro del ministro dei Beni e Attività culturali Dario Franceschini la riapertura anche di cinema, teatri e luoghi della cultura. Su questo fronte si pensa a biglietti nominativi, prenotazione obbligatoria, percorsi separati tra entrata e uscita, misurazione della temperatura all’ingresso e fino a 400 persone al chiuso e 1.000 all’aperto. Ma le stesse regioni chiederanno anche di ridurre i ventuno parametri che determinano l’indice di contagio Rt e quindi l’introduzione nelle varie fasce di colore.

Per questo motivo gli enti locali, fermo restando il tasso di occupazione delle terapie intensive che al momento resta sopra la soglia critica in tredici regioni, propongono che venga inserito anche il numero delle somministrazioni dei vaccini. Questo, per consentire alle regioni che eseguono più vaccinazioni di poter riaprire prima e più attività. Su questo fronte sempre domani, giovedì, si riuniranno anche i tecnici del Ministero della Salute, mentre non è escluso che da maggio venga fermato il divieto di spostamento tra regioni e tutti gli studenti possano tornare a fare lezione in presenza. Infine, si parla della possibilità di prorogare lo stato di emergenza – attualmente fino al 30 aprile – fino al 31 luglio. E per quanto riguarda le riaperture, la ministra agli Affari regionali e Autonomie Mariastella Gelmini ha annunciato che dal 2 giugno ripartiranno i grandi eventi fieristici, a partire da quello dedicato al mobile.

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